"Stand clear of the closing doors": la voce roboante dell'annunciatore della subway da' un tocco underground al ritorno di Tommy Hilfiger a New York. Siamo all'Oyster Bar di Grand Central Terminal, lo storico locale sotterraneo dove ostriche, champagne e Martini intrattengono i pendolari in attesa dei treni. La nuova collezione autunno-inverno 2024 è una lettera d'amore alla città: una vita di ricordi in un perfetto "New York Moment".
Mentre gli altoparlanti sparano la colonna sonora del premio Oscar Questlove in un viaggio attraverso i cinque boroughs, parte la sfilata ispirata alla patria del Classic American Cool, di cui Tommy incanala lo stile reinterpretato con un tocco personale. È lo spirito del preppy, l'eleganza pulita dei ragazzi dei college che ha ispirato il marchio fin dalla fondazione nel 1985 e ora è rivisitata in chiave inclusiva e multiculturale: "New York mi ha insegnato a sognare in grande", ha dichiarato Tommy che nelle tovagliette all'americana con cui ha apparecchiato ciascun posto a tavola aveva disegnato una mappa di Midtown con anche il suo primo appartamento a sud di Studio 54: "Come giovane stilista questa città è stata la culla della mia visione. La sua energia pulsante, la sua cultura radicata su fiducia e trasparenza hanno alimentato il marchio fin dall'inizio".
La sfilata lancia un messaggio: dopo essersi concentrato sulla crescita internazionale - i principali mercati includono Germania, Francia, Italia, Gran Bretagna, Turchia, Grecia e vari paesi scandinavi più che gli Stati Uniti - ora il brand, entrato nel 2010 nel gruppo quotato a Wall Street Pvh, torna a casa.
"Tommy è uno dei grandi sognatori americani. La sua visione e il suo impatto sull'industria della moda hanno aperto la strada a molti", ha salutato il ritorno dello stilista il Ceo del Council of Fashion Designers of America Steven Kolb.
Continuando con la tradizione di inserire dettagli sportivi nelle collezioni, Tommy offre per il prossimo autunno-inverno un nuovo punto di vista sullo sportswear. Classici anni '90 come il rugby, il blazer, i pantaloni chino e la giacca varsity sono arricchiti da texture in velluto a coste, herringbone e gessato.
I cappotti oversize da donna in lana cammello, quadretti amplificati e tweed sono indossati sopra maglioni e miniabiti in cashmere o ampie gonne a pieghe sotto il ginocchio. La silhouette si ispira ai codici dello stile preppy, giocando con gambe dei pantaloni più ampie, abbottonature rilassate e capispalla squadrati nei toni del Dna iconico del marchio: rosso, bianco, blu notte. Ai piedi le sneaker bianche, stivali da cavallo o i classici mocassini "penny loafer" portati con calzettoni neri semitrasparenti.
Gran finale a sorpresa con l'ospite musicale, Jon Batiste, ex bandleader del Late Night e protagonista del documentario American Symphony il cui brano Freedom e' stato applaudito da un parterre globale tra cui, oltre Sylvester Stallone, i membri della 'famiglia' internazionale di Hilfiger: il nuovo volto del womenswear Sofia Richie Grainge, Damson Idris, l'indiana Sonam Kapoor, la sudcoreana Junho Lee e l'australiana Nicole Warne che hanno portato nel front row i capi della nuova collezione See Now Buy Now.
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