Stefano Pilati è il primo designer di Friends of Fendi, progetto voluto da Kim Jones e Silvia Venturini Fendi che vede la partecipazione di altri stilisti nel ripensare lo stile della maison in una capsule. Nella collezione Pilati interpreta un'eleganza androgina, ispirata agli anni Venti e all'idea della "flapper", vista come sarebbe al giorno d'oggi. Questa giovane donna degli anni Ruggenti, snella, senza corsetto, vestita da ragazzo, vista come un simbolo di audace libertà femminile, è ora percepita da Pilati come un simbolo di libertà del vestire per entrambi i sessi, riflesso dei cambiamenti culturali ed estetici che sovvertono anche la tradizione dell'abbigliamento. Così il rigore e la costruzione del mondo maschile si uniscono alle curve femminili, in particolare nella confezione che presenta una costruzione più morbida e voluminosa. La sartoria maschile potrebbe essere indossata con canottiere di seta o pelle da parte degli uomini.
Quella femminile è indossata da entrambi i sessi. Pilati è un maestro del taglio e della costruzione sartoriale e sa come infrangere le regole e farle valere. La dualità si estende dove Milano incontra Roma nella collezione. Qui lo chic borghese milanese incontra la libertà romana. La perversità borghese è giocata insieme a una spensieratezza aristocratica. I classici della silhouette, della materialità e del gusto vengono affrontati in modo rigoroso e giocoso dal milanese Pilati nella quintessenza della casa romana, dove c'è davvero un incontro di due mondi.
"Stefano è uno dei designer che ammiro di più. Sono sempre stato innamorato del suo lavoro - rivela Kim Kones - è stato un'ispirazione per quello che faccio. Incarna Friends of Fendi, è un amico, una fonte d'ispirazione e un designer per i tempi moderni, che guarda sempre al futuro, ponendo domande e offrendo soluzioni". "Milano contro Roma - commenta Pilati - io sono milanese ma c'è una libertà nello stile romano che Milano non ha, c'è sempre il di più. Questo è l'incontro di due mondi e sono toccato dall'opportunità che Kim, Silvia e Fendi mi hanno dato di essere me stesso mentre esploro il loro incomparabile mondo Fendi".
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