Adidas ha perso la battaglia legale per impedire a Thom Browne di usare il logo delle discrete striscette onnipresenti come "dettaglio significativo" nei capi dello stilista. I l colosso dello sportswear aveva chiesto a Browne, che all'inizio dell'anno ha preso il posto di Tom Ford alla testa del Council of Fashion Designers of America, 8 milioni di dollari tra danni e profitti mancati. La giuria di New York ha dato ragione al designer sostenendo che la possibilita' che i consumatori siano rimasti confusi tra i prodotti Adidas e la linea sport griffata Thom Browne con quattro striscette parallele era altamente remota. Nell'azione legale per violazione del copyright, Adidas aveva sostenuto che il suo logo fin dagli anni Cinquanta e' un riconoscibile "indicatore dell'origine delle sue merci" ed e' esistito "ben piu' a lungo che Thom Browne cominciasse a distribuire, pubblicizzare e offrire in vendita un simile motivo". L'azione legale era partita nel giugno 2021, dopo che tre anni prima Browne aveva chiesto il copyright sul suo 'Grosgrain Signature' — il logo rosso, bianco e blu - in Europa e lo aveva esteso allo sportswear. Adidas aveva cercato un accordo extragiudiziario, mancato il quale le parti sono andate in giudizio. Dopo il verdetto, il brand tedesco ha preannunciato un appello.
Adidas in passato ha difeso con successo il suo logo contro altri marchi, da Sketchers a Juicy Couture e Marc Jacobs. Thom Browne ha cominciato come stilista di moda maschile. Ha lanciato la sua etichetta nel 2003 dopo aver lavorato da Giorgio Armani e Ralph Lauren, e per tre volte ha vinto il premio della Cfda come Menswear Designer dell'anno. Nel 2018 Ermenegildo Zegna ha comprato l'85% del brand sulla base di una valutazione da 500 milioni di dollari. Nel 2021 Zegna Group ha acquistato un ulteriore 5% della societa' arrivando quindi a detenere complessivamente il 90%.
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