Il ciclo di appuntamenti, organizzati
dal Movimento studenti palestinesi, in occasione della Nabka -
in cui si commemora lo sfollamento di oltre 800 mila palestinesi
a seguito della creazione, nel 1948, dello stato di Israele - si
è aperto con il dibattito "Anatomia di un genocidio", nell'aula
T1 dell'Università La Sapienza di Roma.
Al centro della discussione quanto sta accadendo nella Striscia
di Gaza e le terribili condizioni di vita dei palestinesi.
Condizioni di cui - sottolineano a più riprese tutti i relatori
intervenuti - il responsabile è Israele e che sono iniziate ben
prima dell'attacco del 7 ottobre per mano di Hamas.
La prima prospettiva scelta per parlare di quanto sta accadendo
nella Striscia è stata quella storica, affidata alle giornaliste
Romana Rubeo, caporedattrice del Palestine Chronicle, e
Annamaria Selini, autrice del podcast "Oslo 30" e che più volte
è stata nella Striscia. Le due hanno ricostruito, infatti,
quanto accaduto in Palestina dal 1948 ad oggi.
La seconda prospettiva è stata, invece, quella del diritto
internazionale affidata alla voce di Triestino Mariniello,
professore ordinario alla Liverpool John Moores University.
Nella sua analisi Mariniello si è soffermato, soprattutto, sulla
contrarietà dell'azione di Israele ai principi cardine del
diritto internazionale. È nel corso del suo intervento che, per
qualche minuto, la situazione si è fatta tesa. Un addetto alla
sicurezza è entrato infatti nell'aula, lamentando che la sua
apertura non fosse stata regolare. Uno studente gli ha chiesto
di andarsene e per qualche minuto, mentre i due alzavano
reciprocamente la voce, l'atmosfera è stata tesa, ma si è presto
stemperata anche grazie all'intervento degli organizzatori
dell'evento.
Tra le persone intervenute al dibattito anche Monica Maurer che
ha raccontato in diversi corti quanto accade da anni in
Palestina e Luca degli Assalti frontali, un artista che da tempo
si interessa alla Striscia di Gaza. Tra i partecipanti, invece,
non solo gli studenti, ma anche diversi cittadini.
Al termine del dibattito, gli appuntamenti prevedono un
concerto, una cena a base di specialità palestinesi e la
proiezione di un film.
Le azioni di supporto alla causa palestinese alla Sapienza - che
domani attende il presidente della Repubblica Sergio Mattarella
- sono iniziate però ben prima del pomeriggio. Intorno all'ora
di pranzo, sul tetto e la scalinata della facoltà di Lettere e
filosofia, alcuni studenti hanno srotolato due striscioni rossi
con strisce bianche: il primo recitava "Governo Meloni complice
del genocidio", il secondo "1948-2024, stop al genocidio". In
contemporanea, inoltre, alcuni addetti alla pulizia sono stati
impegnati nella rimozione di alcune scritte a sostegno della
Palestina comparse sui muri del rettorato.
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