"L'istituzione della filiera
formativa tecnologico-professionale costituisce un obiettivo
strategico del Governo. Si innova l'istruzione
tecnico-professionale arricchendola con l'introduzione del nuovo
modello 4+2, che prevede uno sbocco preferenziale, ma non
esclusivo, verso gli ITS.
Si tratta di una riforma molto ambiziosa che mira a una nuova
formazione tecnica e professionale, grazie all'alleanza tra
scuola, territorio e impresa, con l'obiettivo di garantire ai
nostri giovani una formazione di alto profilo e di consentire la
riduzione del disallineamento tra domanda e offerta di lavoro,
offrendo maggiori e più veloci opportunità di inserimento nel
mondo del lavoro, rendendo - in definitiva - più competitivo il
sistema produttivo del nostro Paese". Così il sottosegretario
all'Istruzione Paola Frassinetti rispondendo ad una serie di
interrogazioni a risposta immediata in Commissione Cultura alla
Camera.
"Una delle caratteristiche più rilevanti della sperimentazione è
costituita dagli Accordi di rete sottoscritti dai soggetti
partecipanti alla filiera: in particolare quelli della
formazione (istituzioni scolastiche, ITS Academy, strutture
formative delle regioni) e gli enti e tessuto imprenditoriale
(università, imprese, enti pubblici e privati). Gli Accordi
hanno il fine integrare e implementare l'offerta formativa
complessiva delle filiere tecnologico-professionali in relazione
alle esigenze produttive del territorio, superando
compartimentazioni ormai antiquate e favorendo la comunicazione
tra percorsi anche diversi, che potranno trovare il loro punto
di incontro nei "campus" che si confida di istituire sulla base
di tali accordi".
Frassinetti ha ricordato che si è intanto avviata una
sperimentazione che anticipa in via amministrativa una buona
parte delle novità della riforma di legge.
Sono stati ammessi alla sperimentazione della nuova filiera 171
istituti tecnici e professionali, per un totale di 193 corsi.
"Si tratta, senza dubbio, di una risposta importante, che
dimostra la straordinaria capacità progettuale e la voglia di
innovazione della nostra scuola che vuole rispondere alle
esigenze educative, culturali e professionali delle giovani
generazioni, nonché alle esigenze del settore produttivo
nazionale secondo gli obiettivi del Piano nazionale «Industria
4.0»", ha concluso il sottosegretario.
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