Se oggi, gli idonei del concorso
ordinario del 2020 possono aspirare ad ottenere l'assunzione in
ruolo, il merito è esclusivamente di questo Governo". Così il
ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, in question time
ha risposto ad una interrogazione del deputato Luca Pastorino
(Misto-+Europa). Queste persone, ha ricordato il ministro,
"erano state del tutto dimenticate dal precedente Governo, che,
nel proporre alla Commissione Europea un nuovo sistema di
reclutamento, non si è fatto carico, in nessun modo, della loro
sorte".
"Per sperare di essere assunti, non rimaneva loro che svolgere
i nuovi concorsi previsti dal Pnrr, in quanto le loro
graduatorie, avendo validità biennale, erano destinate ad essere
presto vanificate. Noi, invece, abbiamo previsto che tali
graduatorie divenissero ad esaurimento e, in tal modo, abbiamo
dato a questi docenti la prospettiva di essere gradualmente
assunti, tutti gradualmente assunti, peraltro in parallelo - e
non dopo - alle assunzioni dal Pnrr. Lo scorso 3 luglio avevo
preso l'impegno, proprio in quest'Aula, di iniziare gli
scorrimenti di queste graduatorie già a partire da questo anno
scolastico, attingendo, oltre che ai vincitori, anche agli
idonei. Ebbene, l'impegno è stato mantenuto: abbiamo, infatti,
assunto, solo quest'anno, circa 6 mila tra vincitori e idonei
dei precedenti concorsi, più di quanto noi stessi avessimo
immaginato. Non possiamo sottacere, infatti, che la
realizzazione della riforma del reclutamento del Pnrr contenga
tuttora dei vincoli, che dobbiamo rispettare per evitare di
perdere parte di quei 24 miliardi che sono l'ultima tranche del
Pnrr. Vincoli che, grazie a un'intensa e proficua interlocuzione
con la Commissione Europa, siamo riusciti a rimodulare,
ottenendo che l'obiettivo delle 70mila assunzioni di docenti
reclutati secondo il nuovo sistema fosse diviso in tre tranche e
spostato temporalmente fino al 31 dicembre 2026". Il ministro
Valditara ha infine reso noto di aver già avuto modo di
rappresentare al ministro Fitto "la mia convinzione, supportata
anche da una analisi della prima applicazione della riforma del
reclutamento del Pnrr, di dover svolgere un nuovo confronto con
la Commissione Europea per ottenere ulteriori margini di
flessibilità nell'attuazione della medesima riforma, in modo da
poter tener conto, tra l'altro, di situazioni specifiche del
sistema italiano che non sono state tenute nella fase di
redazione nel Piano fatte dal passato Governo in debito conto.
Questo Governo è stato di parola, assumendosi il compito di dare
una prospettiva concreta a tali docenti, accogliendo la sfida di
conciliare le esigenze di un reclutamento che si svolga
ordinariamente attraverso procedure concorsuali con quelle delle
diverse categorie di precari e di idonei che negli anni si sono
formate, alle quali non si era data, finora, alcuna
prospettiva", ha concluso Valditara.
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