Una manifestazione domani per le
strade di Marcianise e un presidio il 10 maggio davanti alla
sede di Confindustria Caserta: è così che i 420 lavoratori dello
stabilimento di Marcianise della multinazionale Jabil,
tenteranno di sensibilizzare l'opinione pubblica, e soprattutto
la politica, affinchè intervenga concretamente sulla vertenza
che li coinvolge da anni, arrivata ad un punto di quasi non
ritorno, con l'azienda che il 30 aprile scorso ha comunicato
ufficialmente al Mimit (Ministero Imprese e Made in Italy)
l'intenzione di lasciare Marcianise e l'Italia per motivi di
carattere economico, non ritenendo conveniente restare nel
Paese, nonostante attualmente le commesse lavorative ci siano
(alla Jabil si producono colonnine di ricarica elettrica per
automotive per importanti clienti quali ENEL X, Gewiss, F2M). La
multinazionale Usa dell'elettronica, 250mila addetti in tutto il
Mondo, di recente ha aperto uno stabilimento nella vicina
Croazia, mentre a Marcianise da anni ha avviato una lenta
dismissione, mandando via, tra esodi incentivati, licenziamenti
e ricollocazioni in altre aziende (operazioni queste ultime
tutte fallite) quasi 500 lavoratori. Già nel 2013 la Jabil aveva
espresso la volontà di procedere a centinaia di esuberi,
trovando la ferma opposizione dei sindacati, che nel 2014
manifestavano la paura che la multinazionale volesse lasciare
Marcianise. Ed invece nel 2015 la Jabil acquisì il ramo di
azienda della Ericsson, che aveva lo stabilimento nel comune
casertano di San Marco Evangelista, prendendosi anche i suoi
lavoratori; l'organico Jabil schizzò così ad oltre 900 addetti,
e sembrava l'inizio di un periodo di maggiore produttività per
lo stabilimento casertano. Così però non è stato, visto che da
allora ci sono stati solo esuberi, con la vertenza divenuta
sempre più profonda e irreversibile. I 420 lavoratori rimasti,
sempre più stanchi e provati, da ieri stanno facendo scioperi di
un'ora per turno, anche per non perdere tutta la paga
quotidiana, con un presidio fisso davanti ai cancelli.
L'obiettivo è portare concretamente cittadini, istituzioni e
politici dalla loro parte in vista del 27 maggio, quando si
terrà sulla vertenza Jabil un nuovo incontro al Mimit; e provare
a trattare da una posizione più forte di quella attuale,
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