Crediti d'imposta
inesistenti per lavori mai eseguiti in relazione ai bonus
edilizi per un ammontare complessivo di circa 75 milioni di euro
sono stati scoperti dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria
della Guardia di finanza di Vibo Valentia, in prosecuzione di
un'attività già avviata nel dicembre 2023.
I controlli sono avvenuti nell'ambito del coordinamento con
la Cabina di regia istituita al Nucleo speciale Tutela entrate e
repressione frodi fiscali della Guardia di finanza ed ha
riguardato diversi soggetti economici operanti nelle province di
Vibo Valentia, Catanzaro, Crotone e Reggio Calabria, e in altre
province italiane, che hanno incassato i fondi stanziati dal
Governo nell'ambito del Decreto rilancio, sotto forma delle
diverse tipologie di bonus edilizi (ecobonus, sisma-bonus, bonus
facciate, bonus ristrutturazioni).
In particolare, secondo quanto riferito dalla Finanza,
dall'analisi dei cassetti fiscali è emerso che i soggetti
economici, operanti in diversi settori, hanno generato decine di
milioni di euro di crediti d'imposta per lavori edilizi mai
eseguiti. I soggetti controllati sono stati individuati
attraverso la sinergia tra il Nucleo speciale Tutela entrate e
repressione frodi fiscali della Guardia di finanza, che li ha
evidenziati nell'ambito della Cabina di regia istituita a
livello centrale, coordinata dal Comando generale del Corpo, ed
il Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Vibo Valentia, che
ha svolto i riscontri documentali sul campo. Dagli accertamenti
sarebbe emerso che titolari e rappresentanti legali delle ditte
individuali e società sottoposte ad accertamento avevano creato
crediti d'imposta fittizi per lavori edilizi fantasma i quali,
dopo una serie di "cessioni a catena" a soggetti economici privi
di reale operatività, sono stati monetizzati attraverso il
sistema creditizio.
Ai 75 milioni accertati nel corso dei controlli conclusi nel
giugno scorso vanno sommati i circa 50 milioni già contestati
alla fine 2023 dallo stesso reparto delle Fiamme gialle, in
relazione ai quali l'Agenzia delle entrate ha già emesso
immediati atti di recupero per circa 100 milioni di euro,
relativi ai crediti d'imposta inesistenti accertati, comprensivi
di sanzioni ed interessi. Oltre agli illeciti individuati sono
state contestate numerose violazioni alla normativa fiscale,
connesse al mancato rispetto delle norme tributarie e
dichiarative dei soggetti attenzionati.
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