Due provvedimenti di divieto di
avvicinamento - in un caso con braccialetto elettronico - sono
stati eseguiti dalla Polizia a Crotone e Cosenza nei confronti
di due uomini ritenuti responsabili di maltrattamenti alle
rispettive compagne.
A Crotone, personale della Squadra mobile ha eseguito la
misura cautelare del divieto di avvicinamento con braccialetto
elettronico disposta dal Gip nei confronti di un uomo indagato
per maltrattamenti in famiglia e lesioni, commessi in danno
della ex compagna. Il provvedimento, chiesto dalla Procura, è
stato preso all'esito di indagini effettuate dalla Squadra
mobile dopo che la donna era andata al pronto soccorso per le
percosse ricevute dall'ex compagno al culmine di una lite.
Dagli accertamenti è emerso che da diverso tempo l'uomo aveva
messo in pratica una serie di episodi minatori e offensivi nei
confronti della donna che lo aveva lasciato da alcuni mesi,
arrivando a minacciarla e a percuoterla, anche davanti al loro
figlio minore.
Un caso analogo si è verificato a Cosenza, dove personale
della Polizia ha eseguito un'ordinanza cautelare del divieto di
avvicinamento nei confronti di un 31enne indagato per
maltrattamenti e stalking nei confronti della ex compagna
convivente. Fatti avvenuti anche alla presenza della loro figlia
minore.
Il provvedimento è giunto a conclusione di una rapida ed
attività investigativa coordinata dalla Procura e avviata dopo
la denuncia della vittima, il 30 ottobre scorso, agli agenti
della Sezione Volanti. In particolare, la donna ha chiesto
l'intervento della Polizia dopo un'aggressione verbale e le
minacce rivoltele dall'ex compagno anche alla presenza della
figlia minore. Nella denuncia la donna ha anche dichiarato di
aver subito maltrattamenti, ingiurie e minacce, anche nel corso
della loro convivenza iniziata nel 2020; in particolare, in
un'occasione, il compagno l'avrebbe minacciata di morte
mostrandole una pistola. La donna, quindi, stanca della
relazione, ha deciso di troncare, cosa mai accettata dall'uomo
che ha iniziato a pedinarla ed a minacciarla allo scopo di farla
ritornare sui suoi passi.
L'indagine ha trovato il suo epilogo con l'emanazione della
misura cautelare.
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