"E' necessario avviare le procedure
per il riconoscimento dello stato di calamità in ragione della
siccità ormai perdurante dal mese di giugno 2023, in modo da
approntare interventi, anche a carattere straordinario, che
favoriscano la ripresa dell'attività produttiva delle aziende
che in molti casi, già in questo momento, hanno urgente bisogno
del sostegno economico da parte delle istituzioni": è la
richiesta del direttore provinciale di Matera della Coldiretti,
Vincenzo Ruggieri.
Nell'evidenziare che nel Materano "l'avversità climatica sta
infliggendo al settore primario sofferenze drammatiche", la
Coldiretti ha spiegato che "le aziende sono costrette a fare i
conti con una campagna cerealicola e foraggera misera, che mette
a dura prova anche il settore degli allevamenti animali. Allo
stesso tempo il progredire dell'emergenza idrica, accelerata
notevolmente da ritardi e ostruzioni burocratiche che hanno poi
condotto a fin troppo rigorose limitazioni dell'assegnazione di
risorsa idrica per gli usi irrigui, sta mettendo in ginocchio
l'economia del metapontino, dove nel lavoro di oltre cinquemila
imprese si concentrano i tre quarti della produzione
ortofrutticola regionale. Sulle colture - ha aggiunto il
presidente provinciale di Coldiretti, Pietro Bitonti - si
registrano infatti ingenti danni, talvolta talmente gravi da
costringere alcuni agricoltori a ritenere ormai prioritario il
mantenimento degli impianti produttivi, soprattutto nel timore
che le suddette restrizioni continuino ad essere imposte sulla
base di un atteggiamento prudenziale che in questo momento non
aiuta affatto".
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