"Sento di non essere vissuta
invano": lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre nel
momento della consegna stamani, a Milano, della laurea
magistrale honoris causa in Storia e Civiltà Europee, che le è
stata consegnata dal rettore dell'Università della Basilicata,
Ignazio Marcello Mancini, e dal direttore del dipartimento di
storia, Francesco Panarelli.
La commissione di laurea era riunita a Potenza, nella sede
istituzionale dell'ateneo lucano, mentre Segre era in
videocollegamento. "Per essersi coerentemente mostrata
portatrice di un grande ideale educativo che si appella alla
nostra parte migliore, quella della solidarietà, della
giustizia, della pace e della libertà": è questa la motivazione
per la quale, il 12 febbraio del 2020, è cominciato il percorso
per l'attribuzione del titolo onorifico da parte dell'ateneo
lucano.
"Il mio pensiero più sentito va ai ragazzi dell'Università
della Basilicata - ha detto la senatrice nella sua lectio
magistralis - quelli che da sempre io chiamo i miei nipoti
ideali e ai quali è stato dedicato il mio trentennale impegno
testimoniale che è un impegno per la memoria dell'orrore della
shoah, ma anche per una formazione sempre più centrata sui
diritti e i doveri splendidamente sanciti dalla nostra
Costituzione". "Questa laurea - ha aggiunto - è molto in
sintonia con il senso stesso della mia battaglia per il
reciproco riconoscimento e rispetto. La nostra Europa è stata
tanto la culla della civiltà quanto l'incubatrice dei peggiori
orrori del '900, dei totalitarismi, delle guerre mondiali e
della shoah. La formazione, la scuola, l'università sono
fondamentali - ha concluso e solo se avremo una gioventù
diversa, una società diversa, un'opinione pubblica colta,
informata, critica, potremmo sperare in un futuro di pace e
convivenza, e collaborazione".
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