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ANSAcom - In collaborazione con FeBaf
In vista delle elezioni europee "l’auspicio credo comune è che la prossima legislatura sia “costituente”, cioè tale da poter mettere mano alla riforma dei Trattati che non deve essere considerata un tabù". E' quanto ha detto il presidente della Febaf Fabio Cerchiai al Rome Investment Forum 2024. "A spingere in questa direzione è anche una interpretazione 'evolutiva' del dibattito che ci accompagna ormai da tempo e che ha visto nel rapporto di Enrico Letta sul Mercato Unico e nelle anticipazioni di quello di Mario Draghi una chiara dimostrazione di inadeguatezza degli attuali meccanismi istituzionali – come il voto all’unanimità, piuttosto che le modalità stesse di finanziamento dell’Unione – e di insufficienza di fornitura e funding di “beni pubblici europei” come infrastrutture fisiche e sociali". Nel contesto economico e sociale in cui viviamo e vivremo "non esistono alternative percorribili ad una solida e costruttiva alleanza tra pubblico e privato" per rilanciare l'economia italiana e gli investimenti, è la convinzione espressa da Cerchiai al secondo il quale "l'Italia non sarà forse un Paese ricco di materie prime, però di una risorsa essenziale certamente sì: il risparmio. Questa “materia prima” opportunamente e responsabilmente indirizzata può essere preziosa e determinante nel realizzare, in un contesto di assoluta tutela, le riforme necessarie". Secondo Cerchiai "occorrono riforme strutturali rinunciando - per quanto possibile - ad interventi emergenziali per quanto meritevoli essi siano onde evitare spreco di risorse e il perpetuarsi di problematiche". "Il benessere (welfare) della comunità - prima preoccupazione della politica responsabile in cui io credo - deve costituire l'obiettivo di tutti, sistema pubblico e privato. E, in particolare, "Occorre che il Pubblico prenda finalmente atto che le risorse di cui dispone ed ancor più di quelle che avrà a disposizione non saranno sufficienti a finanziare le riforme necessarie" ha detto il numero uno della federazione tra banche, assicurazioni e finanza. "Il privato, dal canto suo, - ha aggiunto - deve intendere che senza il realizzarsi di queste riforme indispensabili per mantenere e magari accrescere un diffuso benessere della comunità in cui viviamo e vivremo, non vi sarà spazio per una redditività adeguata e sostenibile nel tempo". Secondo Cerchiai, inoltre "una responsabile, adeguata e strutturale politica di incentivazione fiscale per il risparmiatore, magari sostenuta da un ponderato e ragionevole sistema di garanzie pubbliche per l'investitore, può permettere di conseguire risultati economicamente premianti e soprattutto socialmente significativi e duraturi".
ANSAcom - In collaborazione con FeBaf
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