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Responsabilità editoriale di ASviS
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Si avvicina l’inizio dell’"High-level political forum (Hlpf)", l’evento annuale delle Nazioni unite per monitorare i progressi sull’Agenda 2030 e i suoi 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile. Quest’anno sono 40 gli Stati che presenteranno la propria "voluntary national review", il documento con cui i Paesi forniscono alle Nazioni unite informazioni sull’attuazione dell’Agenda 2030 a livello nazionale. Per la prima volta la revisione volontaria sarà presentata anche dall’Unione europea.
L’"High-level political forum" 2023 si articola in due sessioni: dal 10 al 20 luglio sotto gli auspici del Consiglio economico e sociale delle Nazioni unite (Ecosoc) e dal 18 al 19 settembre sotto l’egida dell’Assemblea generale. A conclusione delle due sessioni verrà adottata una dichiarazione politica, la cui bozza è attualmente in fase di negoziazione.
L’Hlpf riunirà leader e delegati dei governi, delle organizzazioni internazionali, del settore privato e della società civile con l’obiettivo di monitorare la realizzazione dell’Agenda 2030, individuare risposte comuni alle crisi attuali e accelerare gli sforzi per il raggiungimento dei 17 Obiettivi, un’urgenza sottolineata anche nella scelta del tema del forum “Accelerating the recovery from the coronavirus disease (Covid-19) and the full implementation of the 2030 Agenda for sustainable development at all levels”.
Sarà, inoltre, presentato nel dettaglio lo stato di attuazione di cinque Obiettivi: Goal 6 “Acqua pulita e servizi igienico-sanitari”, Goal 7 “Energia pulita e accessibile”, Goal 9 “Imprese, innovazione e infrastrutture”, Goal 11 “Città e comunità sostenibili” e Goal 17 “Partnership per gli Obiettivi”.
In vista dell’Hlpf è stato pubblicato un report del Segretario generale delle Nazioni unite intitolato “Progress towards the sustainable development Goals: towards a rescue plan for people and planet”. Dal report emerge che dei 140 Target con dati disponibili (dei 169 totali), solo il 12% è sulla giusta strada per essere realizzato. Quasi il 50% è moderatamente o severamente fuori strada e circa il 30% è fermo o è regredito rispetto ai livelli del 2015.
Nella sua prima revisione volontaria l’Unione europea ha confermato il proprio impegno nella realizzazione dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile a livello europeo e internazionale: “in un contesto di instabilità a livello globale a metà del percorso di realizzazione dell’Agenda 2030, c’è un bisogno ancora maggiore di unità, presenza diplomatica coordinata, cooperazione con i partner e investimenti senza precedenti. Diversi Paesi vulnerabili sono particolarmente esposti alle sfide delle molteplici crisi attuali. Accelerare le azioni per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile è più urgente che mai” si legge nell’introduzione.
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Come sottolinea il documento, l’Agenda 2030 viene attuata nell’Unione europea attraverso un “whole-of-government approach” che pone gli Obiettivi al centro delle attività politiche, legislative e di finanziamento.
I progressi per il raggiungimento dei 17 Obiettivi nell’Unione europea non sono stati uniformi. Positive sono state le misure per assicurare lavoro dignitoso e crescita economica, ridurre la povertà e garantire pace e istituzioni solide. Maggiori sforzi sono, invece, necessari per tutelare l’ambiente e utilizzare in modo sostenibile le risorse naturali.
Di Maddalena Binda
Responsabilità editoriale di ASviS
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