"È incomprensibile perchè
non si riesca ad ottenere la riconsegna della seggio-cabinovia
Prati di Tivo - La Madonnina dall'ex gestore Finori. La rimessa
in moto dell'impianto di risalita potrebbe, infatti, mitigare la
gravissima situazione di stallo della stazione turistica, almeno
per la stagione estiva", così Antonio Villani, sindaco di
Pietracamela, comune in cui ricade la stazione turistica di
Prati Tivo, l'unica del versante teramano del Gran Sasso.
"Non cerco la polemica, ma risposte della Gst spa (Gran Sasso
Teramano), proprietaria degli impianti. Non capiamo perché non
si proceda al bando di affidamento della seggio-cabinovia, di
proprietà della Provincia di Teramo, per la stagione estiva".
La riconsegna della struttura era prevista per lo scorso 21
dicembre, ma nulla è accaduto. La vendita degli impianti è stata
bloccata dall'ex gestore, Finori, con la richiesta del sequestro
giudiziario del ramo di azienda della Gst spa che comprende
tutti i beni immobili e mobili di Prati di Tivo e Prato Selva
(comune di Fano Adriano) e una serie di ricorsi, in attesa di
giudizio.
"Non possiamo aspettare i tempi della magistratura - spiega
Villani - e tenere un territorio bloccato economicamente. Il
territorio si è spopolato e diverse attività ricettive sono
fallimento tra Covid e blocco degli impianti di risalita. Questa
situazione crea un forte danno sia economico, sia di immagine
all'Abruzzo. Il Gran Sasso non può essere maltrattato dagli
speculatori. A questo gioco al massacro non ci stiamo più. Se
qualcuno ha deciso affondare quella zona lo dica. Noi faremo di
tutto per impedirlo. Come Comune, all'interno di Gst spa, siamo
una minoranza. C'è qualcuno nella maggioranza che non si assume
la responsabilità di sciogliere questi nodi. Chiediamo a Gst un
nuovo incontro e risposte chiare per il territorio".
"Il liquidatore - aggiunge Villani - non è stato chiaro sui
tempi di riconsegna della seggio-cabinovia. C'è stato un calo
delle attività economiche tra il 50 e 70%. Sono rimaste solo tre
attività aperte continuativamente, che mantengono un minimo di
attività e servizi. Lo scorso anno c'era la neve e sebbene il
gestore avesse autorizzazioni e concessioni non ha aperto gli
impianti d'inverno, senza motivo. Non ha risposto all'invito di
acquisto degli impianti ed ha aperto la seggio-cabinovia solo
per un mese e mezzo la scorsa estate".
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