''Ho visto gente a Prati di Tivo
con gli infradito, ossia cose che voi umani...''. Utilizza la
storica metafora di Blade Runner Vincenzo Brancadoro, presidente
del Cai dell'Aquila, nel commentare gli sconcertanti dati del
Cnsas sui soccorsi effettuati nelle montagne abruzzesi durante
il periodo estivo con aumenti del 35%.
''Questi dati vanno intersecati con quelli sulle presenze
turistiche che credo vedano un calo nella stessa area, ma è
evidente che l'aumentato flusso mordi e fuggi non corrisponde ad
aumento della qualità delle presenze in montagna - chiarisce
Brancador - paradossalmente aumentano i negozi di attrezzature
ma questo non va di pari passo con la conoscenza della
difficoltà di andare in montagna. Le nostre montagne sono
faticose, difficili e a volte lunghe, e bisogna dirlo
chiaramente: richiedono preparazione. E invece c'è gente con
problemi cardiaci che va sul Corno Grande'. Nello stesso tempo
non possiamo mettere i tornelli ai sentieri perchè non è giusto.
Ecco perchè consigliamo di seguire i corsi Cai, perchè è bene
che gli utenti della montagna siano consapevoli e invece viviamo
in una società che mangia tutto...'.
Non per presunto sciovinismo, ma Brancadoro tese le lodi
dell'abruzzese in montagna contrapposto al turista di passaggio.
''Ho dovuto soccorrere anche altoatesini di Bolzano sul
GranSasso colpiti dal repentino cambio di clima... ma in
generale l'abruzzese è meglio strutturato: perchè specie quelli
delle aree interne hanno un retaggio, un timore reverenziale nei
confronti della montagna assoluto. La conoscono
bene...''.
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