Oltre ai quattro provvedimenti di
fermo - tre dei quali eseguiti nei confronti di cittadini
italiani mentre un cittadino libico risulta irreperibile - sono
state eseguite 10 perquisizioni nei confronti di altrettante
persone per ipotesi di reato riconducibili al traffico
internazionale di armi e di materiale 'dual use', di produzione
straniera.
La prima fase dell'odierna operazione ha avuto avvio nel
giugno 2011, su input del Servizio Centrale Investigazione
Criminalità Organizzata, in relazione ad un precedente
procedimento penale instaurato presso la Procura della
Repubblica di Napoli dalla quale è emerso che una persona
organica ad un clan camorristico dell'area casalese era stato
contattato da un appartenente alla cosiddetta "mala del Brenta"
con precedenti specifici per traffico di armi. Quest'ultimo
ricercava, infatti, persone esperte di armi ed armamenti da
inviare alle Seychelles per l'addestramento di un battaglione di
somali, che avrebbero dovuto svolgere attività espressamente
qualificate come "mercenariato".
Le attività di indagine al tempo svolte, sfociate in diversi
procedimenti penali, consentirono di evidenziare come la
richiesta di addestramento fosse stata originata da una persona
di nazionalità somala, con cittadinanza italiana, parente del
deposto dittatore del Puntland (Somalia).(SEGUE)
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