''Fatta la premessa che mi vengono
contestati 660 euro in 5 anni, non credo che sia stata già
firmata la richiesta di rinvio a giudizio, anche se non metto in
dubbio che verrà effettuata. Lo dico perché mesi fa ho chiesto
ai termini del 415 bis di essere ascoltato dai pm romani''. L'ex
presidente della Giunta regionale Abruzzo Gianni Chiodi ribatte
così alle notizie che giungono dalla procura della Capitale sul
suo rinvio a giudizio in relazione all'inchiesta dei carabinieri
di Pescara sulla Rimborsopoli.
''Aspetto una loro convocazione - insiste - dopo che il
procedimento in questi anni prima da Pescara è stato dirottato a
Roma, poi è andato all'Aquila e da qui di nuovo a Roma. Nel
frattempo sono cadute tante cose, tipo il biglietto aereo che io
ho pagato, non la Regione. Insomma, non ci sono né mutande verdi
né questioni personali in questa vicenda''.
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