(ANSAmed) - TEL AVIV, 08 LUG - In un'estesa intervista a
Yediot Ahronot l'ex capo di stato Shimon Peres (93) entra oggi
nel vivo del dibattito politico interno, esclude che Israele
possa essere definito ''uno Stato fascista'' ma si dice
egualmente allarmato da episodi di razzismo. ''Non dobbiamo
chiudere gli occhi o minimizzare le espressioni di razzismo. Le
reti sociali - afferma - sono piene di incitazioni, di razzismo
e di espressioni fasciste. Includo nel fenomeno la diffusione
del fotomontaggio dell'attuale Capo di Stato (Reuven Rivlin,
Likud - ndr) mostrato in divisa nazista. Queste cose mi
atterriscono''.
Peres critica poi la proposta di ministri del governo
Netanyahu di estendere la legge israeliana agli insediamenti in
Cisgiordania: l'unica soluzione, insiste, e' quella di due Stati
indipendenti, uno accanto all'altro: ''Non possiamo dire che
abbiamo una politica, e poi fare una politica opposta''.
Israele, insiste, deve trovare un'intesa col presidente Abu
Mazen ''anche se questi di recente ha compiuto gravi errori''.
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