Il Consiglio Italiano per i Rifugiati
(Cir) esprime delusione circa le proposte presentate ieri dalla
Commissione Europea per la riforma del Sistema Dublino, cioè il
sistema di accoglienza dei rifugiati.
"Un'opportunità persa - dice il portavoce del Cir Christopher
Hein - l'approccio adottato dalla Commissione è assolutamente
riduttivo e il principio base per determinare lo Stato
responsabile ad analizzare le domande d'asilo rimane
sostanzialmente invariato: si continua a penalizzare fortemente
in primo luogo i richiedenti asilo e in secondo luogo i paesi di
primo arrivo. Basare tutto sulla misura del reinsediamento, che
ha già dimostrato di essere inefficace, non è la via giusta".
La proposta Ue presenta comunque, per il Cir, anche aspetti
positivi: la penalizzazione finanziaria per gli Stati che si
sottrarranno agli obblighi del ricollocamento, l'estensione
dell'accesso alla misura del ricollocamento a tutti i
richiedenti asilo indipendentemente dalle nazionalità e
l'annunciato ampliamento della nozione dei familiari con i quali
si potrà richiedere una riunificazione in un altro paese Ue.
Le misure da prevedere, secondo il Cir, dovrebbero essere:
"poter contare su un utilizzo molto più ampio delle misure di
ricollocamento, con un forte correttivo legato ai legami
culturali, relazionali e familiari dei richiedenti asilo con i
paesi di destinazione, e introdurre il mutuo riconoscimento
delle istanze positive d'asilo. Siamo convinti che solo con uno
status d'asilo europeo i movimenti secondari irregolari
all'interno dell'Unione avranno fine" conclude Hein.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA