"La necessità di una riforma e di un
rinnovamento in Europa è evidente. Non è ancora chiaro se l'Ue
sia in grado di fare un tale processo, ma credo che un ritiro
del Regno Unito renderebbe questo rinnovamento ancora più
difficile. Questo è il motivo principale per cui vorrei che la
Gran Bretagna rimanesse parte della Comunità europea e
cooperasse con i suoi partner a dare un contributo fondamentale
a questo rinnovamento con la sua particolare creatività e il suo
desiderio di costruire una unione che è più grande della somma
delle sue parti". Si schiera dalla parte di chi vuole restare in
Ue, il cardinale Cormac Murphy-O'Connor, arcivescovo emerito di
Westminster, in un ampio articolo pubblicato oggi dal quotidiano
inglese "Spectator" e riportato dal Sir, dedicato appunto al
Brexit, il referendum a cui saranno chiamati in giugno gli
inglesi per decidere se rimanere o lasciare l'Ue.
Nella sua analisi il cardinale Murphy-O'Connor passa in
rassegna le criticità che sta vivendo oggi l'Europa, a partire
dal fatto che l'Unione europea sembra aver perso l'eredità dei
suoi padri fondatori per dirigersi esclusivamente verso
un'ottimizzazione dei mercati.
Nel suo intervento, il cardinale pone quindi una serie
d'interrogativi: "L'Europa è solo un matrimonio di convenienza o
ha un insieme di valori comuni?". "C'è il rischio di un'ondata
di nazionalismo inglese? Può il voto a lasciare l'Unione europea
condurre alla secessione scozzese?".
"Mi sembra - conclude il cardinale - che quanto detto prima
non è solo un problema britannico ma condiviso da tutta
l'Europa. Il nostro continente ha raggiunto un bivio. Sono molte
le crisi che l'Europa deve affrontare. Il referendum nel Regno
Unito sta chiedendo molto più se rimanere o meno nell'Ue. Ci sta
chiedendo, come i nostri amici al di là dei confini europei ci
hanno ricordato in queste settimane, questioni fondamentali sul
posto che la Gran Bretagna vuole avere nel mondo".
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