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Dipendenti sopravvissuti dopo crollo Coopsette (Gazzetta Reggio)

BOLOGNA, 26 gennaio 2018, 10:09

Redazione ANSA

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Il crollo di Coopsette, colosso cooperativo delle costruzioni, nel 2015 aveva coinvolto anche Methis, divisione che progettava e costruiva pareti per uffici.
    Nel 2007 vi lavoravano 190 persone, un anno da incorniciare con 35 milioni di fatturato. Sono 28 i dipendenti 'sopravvissuti' oggi - scrive la Gazzetta di Reggio - nella grande fabbrica di Campegine, nella Bassa reggiana: Paolo Bolondi, ex direttore acquisti di Coopsette, è presidente al timone della scialuppa che sta tentando di salvare il posto di lavoro al gruppo di ex dipendenti. Un primo gruppo di sei lavoratori ha deciso di passare dal ricevere il salario a capire come generare profitti in prima persona sfruttando un workers buy out. Lavoratori sull'orlo della disoccupazione che hanno chiesto allo Stato l'anticipo sulla Naspi (15mila euro a testa) per racimolare un capitale di 400mila euro investito poi per rilevare Methis. Il tutto sotto l'egida di Legacoop, che tenta di risalire la china della fiducia dando sostegno ai progetti di buy out.
    "Senza di loro non ce l'avremmo fatta - dice Bolondi al quotidiano - oltre ad aver raddoppiato il nostro capitale sociale portandolo a 800mila euro tramite Coopfondi, Cfi e Boorea, ci hanno aiutato a mettere insieme un piano di rilancio.
    Il resto, oltre ai soldi della Naspi, ce lo stiamo mettendo noi.
    Rischi compresi". Ma "siamo tornati a vivere lo spirito della cooperazione originaria".
    "Sapevamo - dice ancora Bolondi al quotidiano - che il 2017 sarebbe stato un anno in perdita: abbiamo avuto un ricavo di 600mila euro a partire da luglio. Anche il 2018 sarà un anno in perdita, con ricavi a 3,5 milioni, ma il pareggio arriverà nel 2019 con un fatturato di 4,4 milioni con una perdita zero".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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