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Burri, uno spazio fatto di materia

Burri, uno spazio fatto di materia

Dal 24/9 a Città di Castello per celebrazioni Centenario

23 agosto 2016, 14:08

di Nicoletta Castagni

ANSACheck

>>>ANSA/ Mostre: Burri, uno spazio fatto di materia - RIPRODUZIONE RISERVATA

>>>ANSA/ Mostre: Burri, uno spazio fatto di materia - RIPRODUZIONE RISERVATA
>>>ANSA/ Mostre: Burri, uno spazio fatto di materia - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Si concludono con una grande mostra a Città di Castello (Perugia) le celebrazioni per il centenario della nascita di Alberto Burri, iniziate nel 2015 con importanti rassegne al Guggenheim Museum di New York e al Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen di Dusseldorf. Dal 24 settembre al 6 gennaio, agli Ex Seccatoi Tabacco saranno allestiti i capolavori del maestro umbro, tra i più innovativi del dopoguerra, affiancati a quelli di artisti quali Dubuffet, Pollock, De Kooning, Rauschenberg, Twombly, Fontana, Manzoni, Rotella, Christo, Arman, Beuys, Kounellis, Pistoletto, Pascali, Leoncillo, Afro, Kiefer, Miró, a cui si ispirò o che vennero influenzati dal suo rivoluzionario linguaggio espressivo tra pittura e scultura.
    Intitolata 'Alberto Burri: lo Spazio di Materia - tra Europa e U.S.A', l'esposizione riporta nella sua terra natale il confronto con la produzione artistica del secondo '900, a sottolineare una volta di più il peso enorme da lui esercitato su contemporanei e successori, che hanno guardato alle sue tecniche e a uno straordinario, inedito uso della materia come costante punto di riferimento. Del resto, il direttore del Guggenheim Museum e curatore dell'edizione americana della retrospettiva newyorkese (dal titolo 'Alberto Burri: The Trauma of Painting'), Richard Armstrong, ha voluto, con una puntuale selezione di capolavori, ribadire la centralità della sua opera.
    ''Burri - ha spiegato - ha creato un nuovo tipo di oggetto, simultaneamente pittorico e scultoreo, che ha influenzato successivamente artisti associati col New Dada, il Noveau Realisme e il Postminimalism'' fino all'Arte Povera italiana.
    Questo perché Burri è l'artista che nell'impiego diretto e pressoché esclusivo della materia, ha dato vita a una nuova spazialità, esplorata nel segno di un 'controllo dell'imprevisto' e di un equilibrio magistrale che ne ha qualificato le forme.
    Ecco dunque che negli Ex Siccatoi (con Palazzo Albizzini sede della Fondazione Burri) si potrà ammirare (oltre all'esposizione permanente ) un nucleo scelto di una ventina di opere di Burri, che attraversano le diverse fasi del suo percorso creativo: dai catrami alle muffe, dai sacchi ai gobbi, dai legni alle combustioni, dai ferri alle plastiche, dai cretti ai cellotex fino al 'nero e oro'. Accanto a questi capolavori, grazie alla curatela del presidente della Palazzo Albizzini Collezione Burri Bruno Corà, ci saranno i lavori più significativi realizzati dai maggiori rappresentanti dell'arte del XX e XXI secolo: Fautrier, Dubuffet, Pollock, Motherwell, Hartung, De Kooning, Wols, Calder, Marca-Relli, Scarpitta, Matta, Nicholson, Tapies, Colla, Rauschenberg, Twombly, Johns, Fontana, Manzoni, Castellani, Uncini, Lo Savio, Klein, Rotella, Christo, Tinguely, Arman, César, Morris, Sonnier, Beuys, Kounellis, Calzolari, Pistoletto, Pascali, Nevelson, Piene, LeWitt, Scialoja, Mannucci, Leoncillo, Andre, Afro, Chamberlain, Capogrossi, Kiefer, Miró, Soulages e altri ancora.
    Non mancherà un repertorio fotografico e documentario del periodo storico che va dal 1947 al 1989, e, anche per illustrare l'evoluzione delle varie correnti artistiche, saranno esposti manifesti, depliant, cataloghi, pubblicazioni, video, film, schede biografiche, produzioni teoriche ed altri i materiali illustrativi, proposti in un percorso a se stante per facilitare l'approfondimento di quei decenni cruciali che partono dalla fine della seconda guerra mondiale per arrivare alla caduta del muro di Berlino.
    In occasione della mostra di Città di Castello sarà infine presentato un catalogo che raccoglierà saggi e contributi critici di Pietro Bellasi, Paola Bonani, Mario Diacono, Thierry Dufrene, Aldo Iori, Petra Richter, Luigi Sansone, Chiara Sarteanesi, Francesco Tedeschi, Italo Tomassoni, Denis Zacharopulos, Adachiara Zevi, preceduti da interventi introduttivi di Bruno Corà e Richard Armstrong.
   

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