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Palermo, il Teatro dei Pupi di Cuticchio

Palermo, il Teatro dei Pupi di Cuticchio

In via Bara all'Olivella tra memoria e sogno

24 giugno 2016, 09:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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di Simona Licandro Paladini e saraceni, Orlando e Rinaldo con contorno di corazze e durlindane raccontano ogni giorno le loro epiche gesta rivivendole nell'opera dei pupi di Mimmo Cuticchio, erede di una storica famiglia di "opranti", cuntista, attore sanguigno ma sopratutto custode di una tradizione che non è andata perduta grazie alla sua passione e al suo impegno. Un salto nella memoria della Sicilia che tutti, grandi e piccoli, possono fare andando nel teatro di via Bara all'Olivella, nel cuore del centro storico di Palermo. L'associazione "Figli d'arte Cuticchio", nata nel 1977, è un ritrovo di artigiani e pupari che fanno della passione la loro linfa vitale. E' un'unità produttiva in grado di produrre spettacoli, controllarne tutte le fasi, dallo sbalzo delle armature, all'intaglio del legno dei corpi, alla pittura di scene e cartelli, fino alla realizzazione dei costumi. La famiglia Cuticchio salda così i tre principali linguaggi della comunicazione teatrale: il recupero delle tecniche tradizionali dei pupi e del cunto, la ricerca e la sperimentazione. Infatti ai suoi pupi, Cuticchio ha fatto interpretare l'Iliade, l'Odissea, Macbeth. Lui stesso, dopo tanti anni passati dietro le quinte del suo teatrino, è andato sulla scena prima come comparsa nel film Il padrino-Parte III di Francis Ford Coppola e poi ha partecipato al film Cento giorni a Palermo di Giuseppe Ferrara come voce narrante nel monologo finale da lui scritto. Appare anche nel film documentario Prove per una tragedia siciliana, fino a diventare coprotagonista del film Terraferma, di Emanuele Crialese e ad avere un ruolo nel film Baaria del regista premio Oscar Giuseppe Tornatore.
    Oltre ad apprezzarne le "gesta" negli spettacoli, i pupi siciliani si possono ammirare a palazzo Branciforte. L'intera collezione della famiglia Cuticchio è stata infatti acquisita dalla Fondazione Sicilia e resterà in esposizione permanente nell'ala del palazzo che ospitava il Monte dei pegni. Con 109 pupi di scuola palermitana fanno parte della collezione anche 39 scene teatrali, nove cartelloni pubblicitari e due piani a cilindro. Sono pezzi unici che vanno dal 1830 al 1960 e ripercorrono la storia del teatro di figura siciliano. Anche quest'anno, infine, si svolgerà a Palermo nel mese di settembre la Macchina dei sogni, una Festa di teatro e teatro festa ideata da Mimmo Cuticchio e giunta ormai alla 33/esima edizione.
   

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