di Simona Licandro
Paladini e saraceni, Orlando e Rinaldo con contorno di
corazze e durlindane raccontano ogni giorno le loro epiche gesta
rivivendole nell'opera dei pupi di Mimmo Cuticchio, erede di una
storica famiglia di "opranti", cuntista, attore sanguigno ma
sopratutto custode di una tradizione che non è andata perduta
grazie alla sua passione e al suo impegno. Un salto nella
memoria della Sicilia che tutti, grandi e piccoli, possono fare
andando nel teatro di via Bara all'Olivella, nel cuore del
centro storico di Palermo. L'associazione "Figli d'arte
Cuticchio", nata nel 1977, è un ritrovo di artigiani e pupari
che fanno della passione la loro linfa vitale. E' un'unità
produttiva in grado di produrre spettacoli, controllarne tutte
le fasi, dallo sbalzo delle armature, all'intaglio del legno dei
corpi, alla pittura di scene e cartelli, fino alla realizzazione
dei costumi.
La famiglia Cuticchio salda così i tre principali linguaggi
della comunicazione teatrale: il recupero delle tecniche
tradizionali dei pupi e del cunto, la ricerca e la
sperimentazione. Infatti ai suoi pupi, Cuticchio ha fatto
interpretare l'Iliade, l'Odissea, Macbeth.
Lui stesso, dopo tanti anni passati dietro le quinte del suo
teatrino, è andato sulla scena prima come comparsa nel film Il
padrino-Parte III di Francis Ford Coppola e poi ha partecipato
al film Cento giorni a Palermo di Giuseppe Ferrara come voce
narrante nel monologo finale da lui scritto. Appare anche nel
film documentario Prove per una tragedia siciliana, fino a
diventare coprotagonista del film Terraferma, di Emanuele
Crialese e ad avere un ruolo nel film Baaria del regista premio
Oscar Giuseppe Tornatore.
Oltre ad apprezzarne le "gesta" negli spettacoli, i pupi
siciliani si possono ammirare a palazzo Branciforte. L'intera
collezione della famiglia Cuticchio è stata infatti acquisita
dalla Fondazione Sicilia e resterà in esposizione permanente
nell'ala del palazzo che ospitava il Monte dei pegni. Con 109
pupi di scuola palermitana fanno parte della collezione anche 39
scene teatrali, nove cartelloni pubblicitari e due piani a
cilindro. Sono pezzi unici che vanno dal 1830 al 1960 e
ripercorrono la storia del teatro di figura siciliano. Anche
quest'anno, infine, si svolgerà a Palermo nel mese di settembre
la Macchina dei sogni, una Festa di teatro e teatro festa ideata
da Mimmo Cuticchio e giunta ormai alla 33/esima edizione.
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