Palazzo Madama a Torino celebra con
una grande mostra l'artista Antoine de Lonhy che, nella seconda
metà del Quattrocento, fu protagonista del Rinascimento
piemontese. La mostra consente di ammirare - dal 7 ottobre fino
al 9 gennaio - dipinti e codici miniati del maestro francese
provenienti dall'Europa e dagli Stati Uniti, mai esposti al
pubblico.
Tra i capolavori il meraviglioso manoscritto delle 'Ore di
Saluzzo', primo prestito dopo la Brexit della British Library
che lo possiede dal 1867, ma anche i frammenti di affresco
provenienti dalla chiesa di Notre-Dame de la Dalbade e il
polittico destinato al monastero della Domus Dei di Miralles,
vicino a Barcellona.
La mostra - curata da Simone Baiocco e Simonetta Castronovo
per la sezione di Torino e da Vittorio Natale per la sezione di
Susa - punta a ricomporre la figura di Antoine de Lonhy,
artista poliedrico, esperto in pittura di vetrate, chiamato per
questo a lavorare a Tolosa e a Barcellona, ma anche scultore e
autori di disegni per ricami. Il percorso espositivo, articolato
su due sedi, Palazzo Madama - Museo Civico d'Arte Antica di
Torino e il Museo Diocesano di Susa, vuole mettere in evidenza i
viaggi, gli spostamenti e la carriera itinerante attraverso
l'Europa di un artista che nelle sue opere riunì insieme
elementi e influssi dalla Borgogna, dalla Provenza, dalla
Catalogna e dalla Savoia. A Torino viene presentata una vera e
propria antologia della produzione dell'artista, in pittura e
miniatura, con i necessari richiami alla cultura
franco-fiamminga che sta alla base del suo percorso; a Susa le
opere di Lonhy sono messe a confronto con un tessuto regionale -
tra Valle di Susa e Valle d'Aosta - che mostra la sua grande
influenza sull'arte dei suoi contemporanei.
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