C'è chi chiede aiuto ai propri
antenati per affrontare l'emergenza coronavirus, soprattutto per
quanto riguarda i contatti tra le persone, come strette di mano
e abbracci. Il Museo Egizio di Torino va a caccia di "metodi di
saluto alternativi" niente meno che attraverso i geroglifici.
"E' difficile riscoprire come ci si salutasse al tempo dei
faraoni - si legge in un post su Facebook - ma i geroglifici
possono aiutarci in questi giorni in cui dobbiamo trovare nuove
modalità di 'contatto'! Alcuni segni, che determinano parole e
verbi, raffigurano gesti che usiamo ancora oggi". E allora ecco
alcuni esempi, dall'uomo inginocchiato con le braccia alzate che
può essere utilizzato per dire "ti adoro" al geroglifico HeH che
può essere tradotto con "milione" o "tanto" e che oggi possiamo
utilizzare per dimostrare il nostro affetto. Provate anche voi e
condividete con noi il risultato!". Quella odierna è solo
l'ultima delle numerose iniziative che il museo, con il
direttore Christian Greco, sta mettendo in atto per ovviare a
questi giorni difficili.
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