Il romantico dipinto di Godeardo
Bonarelli (1840) che raffigura gli amanti Paolo e Francesca
descritti da Dante nel V Canto dell'Inferno, il ritratto di
'Dantes Adriaticus' di Adolfo de Carolis (1920) il cui titolo fu
suggerito all'autore da Gabriele d'Annunzio, e la foto del
quadro di Francesco Podesti 'La visita di Dante alla bottega di
Giotto'(1837), ritenuto scomparso. Sono solo alcuni dei venti
reperti, comprendenti anche due preziose edizioni illustrate
della Divina Commedia, una del 1568 e l'altra del 1574 della
monumentale impresa tipografica veneziana curata da Francesco
Sansovino, che si potranno ammirare nella mostra mostra dedicata
a Dante 'Noi leggiavamo un giorno per diletto', allestita fino
al 7 novembre alla Pinacoteca Civica Francesco Podesti di
Ancona. "Un'occasione - ha commentato l'assessore alla Cultura
del Comune Paolo Marasca - per far conoscere e valorizzare beni
conservati nei depositi del museo e raramente visibili".
"Un'esposizione piccola ma preziosa - ha spiegato il curatore
Stefano Zuffi -, realizzata interamente con le risorse
scientifiche della Pinacoteca in collaborazione con la
Biblioteca Benincasa di Ancona per i cespiti librari, che
affianca ad ogni oggetto in mostra una citazione dantesca,
grazie alla quale è stato anche possibile avviare studi
specifici su alcune opere che si ritenevano scomparse". Tra
queste la 'Visita di Dante alla bottega di Giotto', in cui il
poeta suggerisce al pittore come raffigurare un passo
dell'Apocalisse. Esposto all'Accademia di Brera di Milano e poi
a Parigi, il dipinto aveva conosciuto una notevole celebrità,
tanto da essere riprodotto in un'incisione di Francesco Clerici.
Poi era sparito, e solo grazie alle ricerche degli studiosi
della Pinacoteca, è stato individuato in una collezione privata
francese dalla quale si conta di poterlo trasferire ad Ancona
per una mostra dopo un intervento di restauro. Ma l'esposizione
offre anche la possibilità di ammirare lo splendido bassorilievo
quattrocentesco raffigurante il coevo umanista di Ancona Ciriaco
Pizzecolli, e i raffinati paesaggi della seconda metà dell'800
di Filippo Boni, assieme a la grande 'Incoronazione della
Vergine' di Francesco Podesti. Ancora nei sotterranei del museo
invece, il seicentesco olio su tela 'Continenza di Scipione'
(209,5 per 360,5 cm.), che si ritiene una rara copia di un'opera
di Rubens andata distrutta in un incendio nel 1836, le cui
grandi dimensioni hanno reso impossibile l'ingresso in mostra,
ma che sarà visibile non appena saranno ultimati i lavori
(ancora in corso) di ampliamento della Pinacoteca. Chiude il
percorso un quadro contemporaneo di Patrizia Comand, che offre
la sua interpretazione delle tre cantiche dantesche. In
programma anche la presentazione del libro di Ludovica Cesaroni
'Dante e le Marche' e di Stefano Zuffi 'Giotto e Dante. Paradiso
per due', assieme a visite guidate, laboratori per bambini e
teatralizzazioni in costumi d'epoca.
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