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Alla scoperta dei Promessi Sposi, Manzoni a fumetti

Alla scoperta dei Promessi Sposi, Manzoni a fumetti

A Milano dal 25 febbraio, anche prime illustrazioni originali

MILANO, 09 febbraio 2017, 14:03

Redazione ANSA

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MILANO - Dalla prima versione illustrata da Francesco Gonin nel 1840 per preciso volere dello stesso Manzoni, fino alle parodie disneyane e quella con i Flintstones, il museo del fumetto di Milano va 'alla scoperta dei Promessi Sposi' con una mostra che sarà aperta dal 25 febbraio al 7 maggio, realizzata in collaborazione con il Centro Studi Manzoniani, il Sistema Museale Urbano Lecchese, la Civica Raccolta di Stampe Bertarelli, la Biblioteca Sormani e Pixartprinting.
    Si inizia dalle illustrazioni di Francesco Gonin, scelto dallo stesso Manzoni per completare l'opera narrativa. Per vedere delle versioni a fumetti de "I promessi sposi" occorre fare un salto di oltre un secolo: la primissima versione viene realizzata nel 1953 da Domenico Natoli per un piccolo albo "a striscia" sponsorizzato dalla Magnesia San Pellegrino e regalato nelle farmacie. Solo due anni dopo, nel 1955, una seconda versione del romanzo viene pubblicata sulle pagine de Lo Scolaro, settimanale genovese di ispirazione cattolica, che si rifà soprattutto al film diretto da Mario Camerini nel 1941.
    L'intento educativo è evidente, dato che in calce alle tavole a fumetti (senza nuvolette, ma solo con didascalie) vengono pubblicati dei passi scelti del romanzo. La trasmissione dello sceneggiato "I Promessi Sposi", nel 1967, riaccende l'attenzione sul romanzo di Manzoni, e vedono la luce in contemporanea due diverse iniziative: un nuovo adattamento a fumetti firmato da Michele Gazzarri e Sergio Zaniboni e un album di figurine allegato al Corriere dei Piccoli, illustrato da Aldo Di Gennaro e Bruno Faganello. L'album propone alcuni brevi passi del romanzo con illustrazioni in cui i volti dei personaggi sono gli stessi del piccolo schermo: Nino Castelnuovo, Paola Pitagora, Luigi Vannucchi, Salvo Randone. Nel 1984, invece, in occasione del bicentenario della nascita di Manzoni, viene pubblicata per la prima volta quella che a tutti gli effetti è ritenuta la versione più completa e ricca del romanzo: un adattamento realizzato per il settimanale Il Giornalino, scritto da Claudio Nizzi e disegnato da Paolo Piffarerio.
    Tra le parodie, la più famosa è la disneyana "I Promessi Paperi". A cimentarsi con il capolavoro manzoniano sono stati i maggiori eroi del fumetto umoristico, come Geppo, Alan Ford e gli Antenati. L'ultima versione comica porta la firma di Marcello Toninelli, già autore della Divina Commedia a fumetti.
    Manifesti cinematografici, locandine, cartoline e video raccontano il parallelo percorso cinetelevisivo dei Promessi Sposi nell'arco di un secolo, dal film muto del 1913 di Eleuterio Rodolfi a quello del 1941 di Mario Camerini, dal lungometraggio di Mario Maffei del 1964 al celebre sceneggiato televisivo di Sandro Bolchi del 1967, fino alla spassosissima versione del Trio Lopez-Marchesini-Solenghi e ai "Promessi Sposi in 10 minuti" del gruppo comico Oblivion, diventato virale qualche anno fa su Youtube.
   

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