Un intervallo di 40 anni lega le
opere del futurista Giacomo Balla e di Pietro Dorazio: a vederle
accostate nella minuscola galleria Futurism & Co, nel cuore di
Roma, la frattura temporale svanisce. Del resto il titolo stesso
della rassegna - "Quello che ho imparato da Giacomo Balla" - è
il riconoscimento dell' influsso esercitato dal maestro del
Futurismo sull'artista romano, uno dei padri dell' astrattismo
italiano.
I 26 lavori in mostra fino al 20 gennaio sono presentati
secondo un rapporto di assonanza stilistica dalla fine degli
anni Quaranta alla fine dei Sessanta, spiega il curatore
Giancarlo Carpi. Il momento centrale di questo percorso cade nel
1954, quando Dorazio a New York organizza con il collega Achille
Perilli una mostra di opere di Balla. In tre lettere inedite
all' amico (di cui sono esposti gli originali) Dorazio descrive
gli effetti che una rassegna sugli artisti futuristi avrebbe per
i contemporanei favorendo "tutte quelle possibilità che qui
realmente esistono, di vendere, di avere visite allo studio di
Roma, di avere mostre e in fondo di vendere un mucchio di roba.
Per noi italiani qui non esiste reputazione e perciò bisogna
farsela e io pensavo che cominciare con Balla fosse un' ottima
cosa". Quella mostra "garantì il successo dell' astrattismo
italiano", osserva Carpi sottolineando lo spirito di gruppo che
mosse Dorazio e Perilli "per affermare la propria proposta
artistica". Uno spirito di gruppo che "oggi sembra essersi
perduto, almeno in parte. Perché la storia dell' arte è fatta,
oggi come allora,anche dalla militanza e dall' azione concreta
di tutti i suoi attori".
Tra le opere in esposizione spiccano le due versioni di
"Rumoristica plastica Baltrr" di Giacomo Balla - la più grande,
del 1914, acquistata da Sotheby's, l'altra del 1916 - riunite
per la prima volta ed esposte in passato in più occasioni.
La galleria Futurism&Co, in via Mario de' Fiori, nasce come
estensione del sito "Futurism", che dal 2001 mette a
disposizione di mostre e musei le opere dei collezionisti. Con
questo evento muove ufficialmente i suoi primi passi con l'
obiettivo di stringere un rapporto con il pubblico ospitando nei
suoi appena 30 metri quadrati rassegne e appuntamenti che
mettano a confronto stili e artisti, diversi sì ma "compagni di
viaggio".
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