/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Almira Reuter, gli italiani in Brasile

Almira Reuter, gli italiani in Brasile

A Roma l’artista brasiliana narra l’emigrazione del

ROMA, 19 ottobre 2016, 14:11

di Marzia Apice

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA - Procede a tinte accese e forti pennellate il racconto per immagini che Almira Reuter, pittrice autodidatta brasiliana, propone nella mostra Memórias do Brasil in cui narra le storie, le speranze e le peregrinazioni dei tanti italiani che dalla metà del XIX secolo emigrarono in Brasile. Nella personale, allestita alla Galleria Tibaldi Arte Contemporanea di Roma fino al 10 novembre, l'artista parte dal passato per portare l'attenzione su un tema attuale come l'immigrazione, riflettendo sul grande apporto che il nostro Paese attraverso gli immigrati ha dato al Brasile in termini di sviluppo economico, sociale e culturale, contribuendo a definirne l'identità.

Una sorta di celebrazione quella proposta dalla Reuter, che utilizza la tela per riportare in vita volti e gesti di donne e uomini coraggiosi, che lasciarono tutto per provare a conquistarsi un futuro migliore. "Amo narrare storie: le persone che dipingo sono realmente esistite, e io le ritraggo così come le ho immaginate nella mia mente", spiega la Reuter all'ANSA, raccontando di un Brasile dalla cultura plurale, che ancora oggi "non ha alcun problema con il fenomeno dell'immigrazione.

Il nostro è un Paese grande, capace di accogliere. E noi siamo tutti immigrati". Le 21 tele esposte catturano lo sguardo attraverso i toni vivaci del rosso, del blu e del giallo ma a tessere il racconto è il tratto deciso che in ogni quadro sottolinea scene di vita quotidiana, tra mani robuste di uomini che lavorano e braccia di donne che tengono bambini. In una rappresentazione bidimensionale dallo stile espressionista, la cui "elementarità - come afferma la curatrice Sarah Palermo - entra da subito in contatto con la serietà del tema affrontato", l'artista costruisce un dialogo tra il passato e il presente, costringendo chi guarda a predisporsi a una relazione emotiva con i soggetti ritratti.

E mentre sulle tele appaiono occhi intenti a osservare, famiglie riunite attorno al cibo e le due bandiere, quella italiana e quella brasiliana, messe l'una accanto all'altra, la Reuter sceglie di rendere protagonisti non solo i lavoratori più umili, la manodopera impiegata nelle coltivazioni di caffè e uva, ma anche gli intellettuali, come i pittori Candido Portinari e Alfredo Volpi o l'attore Amácio Mazzaropi, senza alcuna volontà di distinguerli, ma ponendoli sullo stesso piano come parti diverse di uno stesso racconto e come portatori di ricchezza e valore.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza