Diciotto sensori stanno
'osservando' il Tempio di Nettuno, nel Parco Archeologico di
Paestum. Misurano i movimenti, anche minimi. E consentono, così
di poter capire come tutelarlo nel migliore dei modi.
Dopo una fase di co-progettazione tra Parco archeologico e
Dipartimento di Ingegneria Civile dell'Università di Salerno,
seguita da una campagna di raccolta fondi sul portale
"Artbonus", i 18 sensori danno i primi risultati. Per ora si
tratta di test eseguiti da un team di esperti coordinati dal
direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel, e dal Prof. Luigi
Petti dell'Università di Salerno. Il progetto mira a monitorare
il comportamento dinamico del monumento per comprendere meglio
come esso potrà essere tutelato in futuro - non solo in caso di
sisma, ma anche da agenti atmosferici e condizioni
meteorologiche nel contesto più ampio dei cambiamenti climatici.
L'intervento, incentrato sul meglio conservato e più famoso
monumento dell'antica Poseidonia-Paestum, costruito nel V sec.
a.C., è stato finanziato con l'aiuto di sostenitori privati
attraverso la piattaforma Artbonus del Ministero per i Beni e le
Attività Culturali e per il Turismo.
Dopo la fase test, ora si lavora a una rete di controllo con
l'installazione di altri sensori lungo il basamento del tempio.
Il sistema è in grado di misurare movimenti, anche minimi, del
monumento, come per esempio vibrazioni create dal vento o dal
traffico stradale e ferroviario. Oltre allo studio dell'effetto
immediato delle condizioni meteorologiche, antropiche,
geologiche e sismiche sul tempio, i dati serviranno a elaborare
un modello che aiuterà a prevenire possibili deterioramenti
strutturali. Il montaggio del sistema è affiancato da attività
di scavo stratigrafico volte a rispondere ad alcuni punti
interrogativi che ancora oggi riguardano il monumento più
emblematico dell'antica Paestum.
"Una volta completato il sistema - annuncia il direttore - i
dati saranno messi a disposizione di tutti sulla rete. Da
qualsiasi posto nel mondo, con un pc o uno smartphone si
potranno seguire in tempo reale i micro-movimenti e vibrazioni
del tempio di Nettuno. Si tratta di un esempio di
un'integrazione virtuosa tra tutela, ricerca, fruizione e
partecipazione di donatori e sostenitori. Tutto ciò è stato
possibile grazie a un lavoro a più mani che ha coinvolto oltre
ai funzionari del Parco, anche Università italiane e straniere,
istituti di ricerca e imprenditori locali che hanno finanziato
buona parte del progetto e a cui va il nostro ringraziamento"
La realizzazione del monitoraggio sismico è stata sostenuta da
donazioni di due importanti mecenati, D'Amico D&D Italia Spa e
Sorrento Sapori e Tradizioni Srl, che hanno aderito al progetto
Artbonus "Il tempio di Nettuno si muove - partecipa ad un
viaggio unico al mondo!", con una donazione complessiva di €
110.000 nel 2019.
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