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La vita sulla terraferma è nata prima del previsto

La vita sulla terraferma è nata prima del previsto

Ha 3,4 miliardi di anni, indizi per cercarla anche su Marte

10 maggio 2017, 10:14

Redazione ANSA

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Le formazioni sferiche conservate nelle rocce australiane di Pibara, di 3,48 miliardi di anni fa, hannp fatto spostare indietro le lancette dell 'origine della vita (fonte: UNSW) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le formazioni sferiche conservate nelle rocce australiane di Pibara, di 3,48 miliardi di anni fa, hannp fatto spostare indietro le lancette dell 'origine della vita (fonte: UNSW) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Le formazioni sferiche conservate nelle rocce australiane di Pibara, di 3,48 miliardi di anni fa, hannp fatto spostare indietro le lancette dell 'origine della vita (fonte: UNSW) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le lancette dell'orologio dell'origine della vita si spostano ancora più indietro nel tempo, fino a suggerire scenari fantascientifici nei quali la vita potrebbe essere nata contemporaneamente sul nostro pianeta e su Marte. A farle scorrere da 2,9 a 3,48 miliardi di anni fa è la scoperta, in Australia, di sedimenti ricchi di microrganismi fossili vissuti nei pressi di una sorgente geotermale. Descritti sulla rivista Nature Communications, rappresentano la più antica forma di vita sulla terraferma finora nota.

Scoperti dal gruppo del Centro australiano di Astrobiologia dell'Università del Nuovo Galles del Sud guidato da Tara Djokic, i microrganismi fossili si trovano in strutture, chiamate stromatoliti, intrappolate nelle rocce rossastre della formazione Dresser, un antico sistema di sorgenti idrotermali che si trova nell'Australia occidentale, in un'area vulcanica nella regione di Pibara. "La nostra scoperta non soltanto sposta a più di tre miliardi di anni fa le testimonianze della vita nei pressi delle sorgenti idrotermali, ma indica - ha osservato Tara Djokic - che la vita aveva popolato la Terra molto prima di quanto si pensasse, almeno 580 milioni di anni".

Commentando la notizia, l'astrobiologa Daniela Billi, dell'università di Roma Tor Vergata, ha rilevato che "è una scoperta molto interessante, che sposta ancora una volta indietro nel tempo la data di eventi importanti nella storia della vita Terra". Nel marzo 2017, infatti, una ricerca aveva scoperto che le più antiche testimonianze della vita sulla Terra risalgono a un periodo compreso fra 3,8 e 4,2 miliardi di anni fa: fino a quel momento i più antichi microrganismi fossili avevano 3,7 miliardi di anni. I microrganismi scoperti in Australia spostano adesso anche anche la data delle prime forme di vita che hanno popolato la terraferma. Ma potrebbe esserci di più: la scoperta, secondo i ricercatori, "potrebbe suggerire che la vita abbia avuto origine nei pressi delle sorgenti idrotermali sulla terraferma, piuttosto che essersi sviluppata negli oceani e adattata in seguito alla terraferma".

La scoperta "potrebbe avere anche conseguenze per la ricerca di forme di vita su Marte" in quanto sul pianeta rosso si trovano rocce molto simili a quelli scoperti in Australia. "Se la vita sulla Terra è nata così precocemente, questo significa - ha spiegato Daniela Billi - che risale a un periodo nel quale Marte era abitabile". Questo significa che anche su Marte potrebbe avere ospitato forme di vita. Inoltre, ha aggiunto Billi, "saper riconoscere fossili così antichi sulla Terra è utile per identificarli altrove, ad esempio su Marte".

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