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Primo sguardo in una culla di stelle

Primo sguardo in una culla di stelle

Una fitta rete di gas nella Nebulosa di orione

08 marzo 2018, 18:25

Redazione ANSA

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La culla di stelle nella nebulosa di Orione, osservata dai radiotelescopi Alma dell’Eso e Iram (n blu,) e nell’infrarosso del Very Large Telescope (fonte ESO/H. Drass/ALMA, ESO/NAOJ/NRAO), A. Hacar) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La culla di stelle nella nebulosa di Orione, osservata  dai radiotelescopi Alma dell’Eso e Iram (n blu,) e nell’infrarosso del Very Large Telescope (fonte ESO/H. Drass/ALMA, ESO/NAOJ/NRAO), A. Hacar) - RIPRODUZIONE RISERVATA
La culla di stelle nella nebulosa di Orione, osservata dai radiotelescopi Alma dell’Eso e Iram (n blu,) e nell’infrarosso del Very Large Telescope (fonte ESO/H. Drass/ALMA, ESO/NAOJ/NRAO), A. Hacar) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Prima istantanea del cuore di una culla di stelle: è una ragnatela di gas e polveri nella nebulosa di Orione, a circa 1.350 anni luce dalla Terra ed è stata fotografata dal radiotelescopio Alma (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) dell’Osservatorio europeo meridionale (Eso). L’immagine aiuterà gli astronomi a capire come si formano ed evolvono le stelle nei loro primi milioni di anni di vita


Una ripresa dello spazio interstellare sempre più ravvicinata, fino alla culla di stelle della nebulosa di Orione
(fonte ESO, N. Risinger (skysurvey.org), H. Drass, A. Hacar, ALMA (ESO/NAOJ/NRAO). Music: Johan B. Monell

L’immagine è un mosaico di 296 scatti diversi della nebulosa di Orione, la regione di intensa formazione stellare più vicina alla Terra. L’incubatore di stelle è stato immortalato anche con il contributo del radiotelescopio di 30 metri di diametro Iram e, nell’infrarosso, dallo strumento Hawk-I del Very Large Telescope dell’Eso.

E' emersa una fitta rete di strutture simili a ciuffi e filamenti, un groviglio di 55 fili: sono gas freddi nei quali la materia collassa sotto il proprio peso portando all’accensione di nuove stelle. Tra loro spicca un gruppo particolarmente brillante di stelle calde e giovani, di appena pochi milioni di anni di età: sono l’ammasso del Trapezio, osservato per la prima volta da Galileo più di quattro secoli fa.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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