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La cometa di Rosetta si è 'spogliata' vicino al Sole

La cometa di Rosetta si è 'spogliata' vicino al Sole

Mostrato uno strato interno più blu

18 novembre 2016, 12:47

Redazione ANSA

ANSACheck

La cometa 67/P Chyuryumov Gerasimenko si è 'spogliata ' passando vicino al Sole, rilevando un cuore azzurrino (fonte: ESA / Rosetta / NAVCAM / CC BY-SA IGO 3.0) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La cometa 67/P Chyuryumov Gerasimenko si è  'spogliata ' passando vicino al Sole, rilevando un cuore azzurrino (fonte: ESA / Rosetta / NAVCAM / CC BY-SA IGO 3.0) - RIPRODUZIONE RISERVATA
La cometa 67/P Chyuryumov Gerasimenko si è 'spogliata ' passando vicino al Sole, rilevando un cuore azzurrino (fonte: ESA / Rosetta / NAVCAM / CC BY-SA IGO 3.0) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Passando vicino al Sole la cometa di Rosetta si è 'spogliata' di uno strato di ghiaccio secco e polveri scure, mostrando il suo colore blu. E' quello che emerge da due studi pubblicati sulla rivista Science, guidati dagli italiani Gianrico Filacchione, dell'Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Iaps-Inaf), e Sonia Fornasier, dell'Osservatorio di Parigi. Entrambe le ricerche sono basate sui dati della spettacolare missione dell'Agenzia Spaziale Europea che si è conclusa il 30 ottobre 2016.

Seguendo la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko lungo il suo percorso di avvicinamento al Sole, e quindi di 'accensione' della coda, Rosetta ha osservato alcuni dettagli finora sconosciuti della struttura di questi misteriosi oggetti cosmici che potrebbero aver portato i 'semi' della vita sul nostro pianeta.

Anche le comete hanno qualcosa di simile alle stagioni, con cambiamenti dovuti al cambio di illuminazione: "osservando le zone di transizione, dal buio alla luce, abbiamo visto per la prima volta la presenza di ghiaccio di anidride carbonica, il cosiddetto ghiaccio secco", ha detto Filacchione. "Minuscoli cristalli, qualcosa di simile alla brina - ha aggiunto - si sono formati con il freddo nelle zone non illuminate dal Sole e successivamente sono sublimati in poco tempo quando, con il passaggio vicino al Sole, si sono trovate più esposte alla luce". In queste zone la cometa in circa 4 mesi ha perso uno strato di 9 centimetri di spessore, che si è 'volatilizzato' portando via con sè anche minuscole particelle di polveri, mettendo a nudo gli strati più 'puliti' della cometa.

Negli stessi mesi e osservando le stesse regioni i ricercatori guidati da Fornasier hanno confermato questa trasformazione osservando un cambiamento nel colore della superficie, diventata più blu. Le foto scattate da Rosetta mostrano come gli effetti dell'alternanza del giorno e della notte, ossia il calore e il freddo, modellano costantemente la superficie delle comete.

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