Dalle più impenetrabili foreste tropicali alle 'isole' galleggianti di alghe, fino alle sconfinate distese di campi coltivati: sono le mille sfumature di verde visibili dallo spazio e dal 2017 ci sarà una nuova 'Sentinella' a osservarle, per controllare lo stato di salute della Terra. Il Sentinel-2B, il nuovo satellite del programma Copernicus promosso da Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione Ue, è stato presentato oggi alla stampa europea nel Centro dell'Esa per la tecnologia (Estec) che si trova in Olanda, a Noordwijk.
Verso il lancio
Nei prossimi giorni nuova Sentinella della Terra completerà gli ultimi test, poi sarà pronta per essere 'impacchettata' e spedita con un aereo speciale il prossimo 5 gennaio alla base europea di Kourou (Guyana Francese), in vista del lancio in programma nel marzo 2017 con il razzo Vega. "Con Sentinel 2B avremo in orbita il quinto dei satelliti di Copernicus, il migliore programma di osservazione e studio del nostro pianeta dallo spazio. Non esiste nulla di paragonabile", ha detto Josef Aschbacher, direttore dei programmi dell'Esa per l'Osservazione della Terra.
Gemelli spaziali
Il nuovo satellite è il gemello di Sentinel 2A, lanciato nel 2015, con il quale lavorerà in tandem. Insieme forniranno preziose informazioni sullo stato di salute di tutte le aree verdi del pianeta. Saranno dati utili sia per la ricerca sia per le istituzioni politiche, come per favorire lo sviluppo di nuove attività economiche.
Misurare la crescita delle piante dallo spazio
Realizzati dall'azienda Airbus, le Sentinelle hanno a bordo un'innovativa fotocamera capace di vedere in 13 diverse lunghezze d'onda, dal visibile al vicino infrarosso. Con il lancio del secondo Sentinel 2 si potrà scrutare ogni area verde del pianeta a intervalli di 5 giorni, raccogliendo informazioni fondamentali, "ad esempio misurando il tasso di crescita delle piante, quasi in tempo reale", ha spiegato Bianca Hoersch, responsabile di Sentinel 2B. Dati del genere, ha aggiuto, potranno permettere di "ottimizzare l'uso di fertilizzanti e concimi, con un risparmio importante per i contadini, o di monitorare quanto sia secca la vegetazione, o ancora prevedere in zone a rischio, come la Sicilia, dove potrebbero verificarsi incendi".
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