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Un gigante superfreddo a caccia dei neutrini

Un gigante superfreddo a caccia dei neutrini

L'esperimento Cuore, nel Gran Sasso, dirà se Majorana aveva ragione

24 ottobre 2017, 14:03

Redazione ANSA

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L 'esperimento Cuore, nei Laboratori del Gran Sasso dell 'Infn (fonte: INFN) - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'esperimento Cuore, nei Laboratori del Gran Sasso dell 'Infn (fonte: INFN) - RIPRODUZIONE RISERVATA
L 'esperimento Cuore, nei Laboratori del Gran Sasso dell 'Infn (fonte: INFN) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sotto i 1.400 metri di roccia del Gran Sasso si è 'acceso' uno dei luoghi più freddi dell'universo: la sua temperatura sfiora quella dello zero assoluto e il suo compito è scoprire i segreti delle più sfuggenti delle particelle, i neutrini. L'esperimento, chiamato Cuore (Cryogenic Underground Observatory for Rare Events), è stato inaugurato nei Laboratori nazionali del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e vi partecipano  oltre150 ricercatori fra Italia, Cina, Francia, Spagna e Stati Uniti.

Nei 5 anni della sua attività. dovrà scoprire se i neutrini hanno una massa e se sono effettivamente identici al loro opposto nell'antimateria, come aveva previsto il più misterioso dei ragazzi di via Panisperna, Ettore Majorana. Da decenni queste domande sono un rompicapo per i fisici di tutto il mondo. In particolare la scoperta del neutrino di Majorana potrebbe spiegare come mai oggi vediamo soltanto la materia se dopo il Big Bang questa è stata prodotta nella stessa quantità dell'antimateria.

Cercano le risposte le 19 torri, ognuna costituita da 52 cristalli di un minerale chiamato tellurite, che funzionano a temperature bassissime, pari a meno 273,15 gradi, ossia dieci millesimi di grado sopra lo zero assoluto. Sospese all'interno di una struttura di oltre sette quintali, hanno un'altissima sensibilità perché sono protette dalla pioggia di particelle che arriva dal cosmo sia dalla roccia della montagna, sia dal piombo fuso dai lingotti di una nave romana affondata 2.000 anni fa al largo della Sardegna.

"Abbiamo grandi aspettative per il futuro. Nei prossimi 5  anni, infatti, Cuore registrerà una quantità di dati 100 volte superiore a quelli acquisiti in questo primo periodo di attività", ha rilevato il responsabile scientifico dell'esperimento, Oliviero Cremonesi, dell'Infn. Nei primi due mesi di attività, rileva l'Infn, "l'esperimento ha funzionato con una precisione straordinaria", al punto da essere già riuscito a restringere la regione in cui cercare il fenomeno chiamato 'doppio decadimento beta senza emissione di neutrini'. E' il fenomeno rarissimo che permetterà di sapere se i neutrini previsti da Majorana esistono davvero.

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