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Le onde gravitazionali rivelano buchi neri mai visti

Le onde gravitazionali rivelano buchi neri mai visti

Rilevato il terzo segnale, alla distanza record di 3 miliardi di anni luce

01 giugno 2017, 17:56

Redazione ANSA

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Rappresentazione artistica di due buchi neri massicci, come quelli rivelati dal terzo segnale delle onde gravitazionali (fonte: LIGO/Caltech/MIT/Sonoma State, Aurore Simonnet) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione artistica di due buchi neri massicci, come quelli rivelati dal terzo segnale delle onde gravitazionali (fonte: LIGO/Caltech/MIT/Sonoma State, Aurore Simonnet) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rappresentazione artistica di due buchi neri massicci, come quelli rivelati dal terzo segnale delle onde gravitazionali (fonte: LIGO/Caltech/MIT/Sonoma State, Aurore Simonnet) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Arrivato il terzo segnale delle onde gravitazionali e questa volta le vibrazioni dello spaziotempo previste da Einstein rivelano una popolazione di buchi neri mai vista, dalla massa di 20-30 volte quella del Sole. Il segnale arriva dalla distanza record di 3 miliardi di anni luce ed è descritto su Physical Review Letters dalle collaborazioni Ligo e Virgo. Quest'ultima fa capo all'osservatorio europeo Ego, finanziato da Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Consiglio nazionale delle ricerche francese (Cnrs).

Il segnale è stato catturato il 4 gennaio 2017 dal rivelatore americano Ligo (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory), lo stesso che nel 2015 aveva visto il primo e il secondo segnale. In tutti e tre i casi a far increspare lo spaziotempo è stata la collisione fra due buchi neri molto massicci, tanto da confermare l'esistenza di una popolazione di questi misteriosi oggetti cosmici dalla massa di 20 o 30 volte rispetto a quella del Sole.

"Possiamo affermare che esiste una nuova categoria di buchi neri", ha detto Michael Landry, del California Institute of technology (Caltech) e direttore dell'osservatorio Ligo di Hanford direttore dell'osservatorio Ligo di Hanford, uno dei due rivelatori americani accanto a quello di Livingston (Louisiana). "Ci aspettavamo di avere altre osservazioni", ha spiegato Gianluca Gemme, responsabile nazionale di Virgo per l'Infn. "Questo evento - ha aggiunto - apre prospettive interessanti per la conoscenza dei buchi neri: oggetti misteriosi che cominciamo finalmente a studiare".

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