Diventa possibile modellare le fibre ottiche, dello spessore di un capello, in modo da creare al loro interno dei minuscoli microscopi in grado di vedere singole molecole e la struttura dei materiali. Questi dispositivi potrebbero aiutare a progettare farmaci e migliorare la fabbricazione di celle solari e materiali semiconduttori. Descritto sulla rivista Scientific Reports, il dispositivo è stato messo a punto negli Stati Uniti dai ricercatori del Laboratorio'Fonderia Molecolare dell'università di Berkeley, del quale fa parte anche l'italiano Stefano Cabrini, in collaborazione con l'azienda aBeam Technologies.
I ricercatori sono riusciti a modellare la fibra ottica in più passaggi. Il primo è stato ottenere un minuscolo stampo e riempirlo con una speciale resina. Quindi lo stampo è stato posizionato in cima alla fibra ottica nella quale è stata inviata luce ultravioletta che ha fatto indurire la resina. Al termine di questo procedimento è stato eliminato lo stampo e il dispositivo è stato coperto con strati d'oro.
Il risultato è un dispositivo la cui forma ricorda la cima di un campanile e che permette di concentrare un fascio di luce molto intenso su un punto molto piccolo. Questo permette di ottenere immagini di oggetti piccolissimi, come singole molecole, e di osservare la struttura dei materiali a livello microscopico con una risoluzione 100 volte superiore rispetto a quella delle tecniche attuali.
La ricerca è partita da un dispositivo realizzato in precedenza dallo stesso gruppo, la cosiddetta 'sonda Campanile', e ne ha velocizzato il sistema di fabbricazione. ''Quando abbiamo costruito la sonda Campanile l'abbiamo scolpita un po' come faceva Michelangelo, ma usando un fascio di ioni e ci è voluto circa un mese'', ha detto Cabrini. Questo processo troppo lungo ha però impedito la fabbricazione di massa del dispositivo e un uso ampio. Invece di scolpire il dispositivo, ha concluso il ricercatore, ''ora prendiamo il 'capolavoro originale', facciamo un'impronta e creiamo più repliche in rapida successione''.
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