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Api 'cervellone', imparano osservando come scimmie e cetacei

Api 'cervellone', imparano osservando come scimmie e cetacei

Svolgono compiti complessi e sanno migliorarsi

23 febbraio 2017, 21:59

Redazione ANSA

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Le api imparano osservando (fonte: Maciej A. Czyzewski) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le api imparano osservando (fonte: Maciej A. Czyzewski) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Le api imparano osservando (fonte: Maciej A. Czyzewski) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Come le scimmie, i delfini e gli uccelli, anche le api imparano osservando. Non solo: per arrivare ad uno scopo finale sanno anche trovare soluzioni migliori. Lo spiegano sulla rivista Science, i ricercatori della Queen Mary University di Londra, guidati da Olli Loukola.

I ricercatori hanno messo delle api su una piattaforma, insegnando loro a muovere una pallina gialla dal margine al centro, per avere dello zucchero come ricompensa. Nella dimostrazione c'erano sempre tre palline messe a distanze diverse dal centro. L'ape dimostratrice muoveva sempre la pallina più lontana verso il centro e sempre dallo stesso punto, perchè durante l'addestramento le palline più vicine al centro erano immobili perchè incollate.

Per imparare la tecnica gli insetti sono stati addestrati in tre modi diversi: un gruppo doveva osservare un'ape precedentemente addestrata a muovere la pallina più lontana verso il centro; un secondo gruppo guardando la pallina mossa da un magnete nascosto e un terzo gruppo senza guardare nessuna dimostrazione, con la palla già al centro della piattaforma. Le api addestrate dal vero sono riuscite a eseguire il loro compito, e meglio di quelle che avevano visto la palla mossa del magnete, che a loro volta sono state più efficienti di quelle che non avevano avuto alcuna dimostrazione.

Le api non addestrate hanno avuto tre possibilità per vedere un'ape addestrata eseguire il compito in questa maniera. Nell'ultimo test, quando queste api non addestrate dovevano agire senza la presenza di api dimostratrici, hanno mosso la palla più vicina invece di quella più lontana, che avevano visto muovere dalla dimostratrice, scegliendo quindi un percorso migliore. ''Hanno risolto il compito - commenta Loukola - in modo diverso da quello dimostrato, dimostrando che non imitano semplicemente ciò che vedono, ma lo migliorano. E' un'impressionante flessibilità cognitiva, specialmente per un insetto''.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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