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'Pensionati contro immigrati', studio sul voto degli anziani

'Pensionati contro immigrati', studio sul voto degli anziani

Pubblicata analisi di Dotti, economista a Ca' Foscari

VENEZIA, 29 agosto 2024, 11:03

Redazione ANSA

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A causa di una sorta di paradosso intergenerazionale, nelle società che invecchiano demograficamente le scelte di voto della popolazione anziana tendono a favorire politiche restrittive sull'immigrazione. A far luce su questo aspetto, tra dati, percezione e urne, è uno studio di Valerio Dotti, ricercatore in Politica economica all'Università Ca' Foscari Venezia, pubblicato sul Journal of Public Economics.
    Dotti ha elaborato un modello di voto in cui i cittadini scelgono - tramite i candidati che eleggono - sia la politica migratoria (quanti immigrati far entrare) che quella fiscale (tasse e spesa pubblica) per tentare di spiegare due incongruenze che emergono negli studi che si occupano di migrazioni. Secondo i sondaggi, infatti, in diversi Paesi come Regno Unito e Italia, i cittadini esprimono forte preoccupazione per gli effetti fiscali dell'immigrazione, anche se c'è ampia evidenza che tali effetti siano, in media, positivi. In sostanza, la percepiscono come un peso, quando in realtà porta benefici alle casse pubbliche.
    In secondo luogo, gli anziani ed i cittadini a basso reddito, le categorie più favorite dal surplus fiscale generato dall'immigrazione, sono per paradosso le categorie socioeconomiche che mostrano maggiore avversione all'immigrazione. Nel Regno Unito, ad esempio, l'avversione all'immigrazione aumenta di un punto percentuale per ogni anno di incremento dell'età del campione analizzato.
    "La spiegazione di questi paradossi - afferma l'economista - sembra risiedere nel fatto che i benefici fiscali portati dall'immigrazione tendono ad essere goduti principalmente dalle classi agiate, penalizzando invece i votanti 'nativi' anziani o a basso reddito".
    Cosa accadrebbe se aumentasse la natalità? "Nel dibattito pubblico favorire l'immigrazione o la natalità sono viste come politiche alternative - risponde Dotti - In realtà, sono complementari ed andrebbero implementate entrambe per garantire al sistema la sostenibilità nel lungo periodo, in primis proprio a vantaggio dei pensionati e delle persone a basso reddito".
   
   

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