Nel 1943 aveva cercato di salvare
due donne ebree, madre e figlia, Anna ed Emma Ascoli Zevi, dai
campi di sterminio, prima ospitandole a casa ed evitando loro il
carcere, poi provando a fare battezzare la più giovane. È la
storia della cesenate Clara Lelli Mami Righi che il comune di
Este, in provincia di Padova, ha deciso di omaggiare
intitolandone la rotonda dei giardini del Castello.
La cerimonia di intitolazione si è tenuta sabato alla
presenza dell'amministrazione comunale di Este, della famiglia
Lelli Mami e del presidente del consiglio comunale di Cesena,
Filippo Rossini. "Siamo grati all'amministrazione comunale di
Este - commenta Rossini - per aver restituito al presente la
storia di una nostra concittadina cesenate che, con coraggio e
tenendo bene a mente l'importanza della cooperazione tra donne,
nel 1943 aiutò due concittadine ebree, Anna ed Emma Ascoli Zevi,
sperando di strapparle dalla deportazione nei campi di sterminio
nazisti".
Le due donne, che gestivano un negozietto, vennero arrestate
a Este il 4 dicembre del 1943. Nessuno ebbe il coraggio di
aiutarle, tranne la Clara Lelli Mami, loro amica che convinse il
capitano dei carabinieri a portarle per quella notte a casa sua.
Le due poverette il mattino successivo furono trasferite a Villa
Venier dove rimasero alcuni mesi insieme a una settantina di
altri ebrei padovani. Il 31 luglio 1944 vennero caricate in un
treno verso Auschwitz. Unica traccia rimasta è quella di Emma
registrata in arrivo ad Auschwitz e deceduta in quello stesso
giorno. Di Anna nemmeno quello. Si suppone sia morta durante il
terribile tragitto.
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