Il Veneto, con 408mila imprese
all'attivo, di cui 26mila Pmi, è la terza regione italiana per
export. Nel 2023 ha esportato beni per un valore di circa 82
miliardi di euro, pari al 13,1% dell'export complessivo
nazionale, con un andamento stabile rispetto all'anno precedente
(-0,3%). Lo afferma il Doing Export Report 2024 di Sace.
L'export, spiega lo studio, rappresenta quasi la metà al Pil
della regione (45,5%). Nel primo trimestre dell'anno (ultimo
dato disponibile), le esportazioni venete hanno registrato una
contrazione del 5,1% rispetto allo stesso periodo del 2023. Con
un valore di merci esportate pari a 23 miliardi di euro lo
scorso anno, Vicenza è la prima provincia per export (28% del
totale), seguono a poca distanza le province di Treviso (20%),
Verona (19%) e Padova (16%).
Non tutto luccica però nel rapporto di Sace: nei primi tre
mesi di quest'anno, infatti le vendite all'estero del Veneto
hanno registrato una contrazione del 5,1% rispetto allo stesso
periodo 2023.
In termini assoluti, nelle vendite oltreconfine dello scorso
anno è prevalso l'apporto della meccanica strumentale,
confermata nel 2023 primo settore di export con oltre 16
miliardi di euro (+8%), e la manifattura (+1,6%), composte in
particolare da strumenti e forniture medico-dentistiche, mobili
e gioielli e pietre preziose, e alimentari e bevande (+5,5%).
Performance che hanno in parte bilanciato le flessioni di
tessile e abbigliamento (-3,2%) e prodotti in metallo (-8,6%).
Secondo Sace, in un'ottica generale, le potenzialità di
crescita delle aziende italiane nei mercati stranieri passano
attraverso un approccio sempre più flessibile e dinamico che
anticipi i cambiamenti. Un concetto sintetizzato nell'acronimo
Sparkling, dove ogni lettera rappresenta una caratteristica
delle imprese: Smart, Proactive, Agile, Revolutionary, Kinetic,
Leader, Innovative, New e Green.
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