(di Maria Ducoli)
Negli occhi il dolore per la
perdita di una figlia, nel cuore la speranza che nessun altro
debba provare lo stesso sentimento. Rami Elhanan e Bassam Aramin
sono di nazionalità diverse, il primo israeliano e il secondo
palestinese, ma la voragine che li ha inghiottiti quando i
proiettili hanno colpito le loro figlie, ponendo fine ai loro
sogni prima del tempo, è la stessa. Era il 1997 quando Smadar
Elhanan, una ragazzina di 14 anni con gli occhi curiosi, è stata
uccisa durante un attacco suicida di Hamas a Gerusalemme.
Qualche anno dopo, nel 2005, suo padre conosce Bassam Aramin in
una manifestazione organizzata dal movimento Combattenti per la
pace.
"Per i palestinesi non è un onore avere un amico israeliano
perché li considerano come occupanti, ma io mi sono subito
affezionato a Rami e abbiamo scoperto di avere gli stessi
valori, alla fine siamo tutti esseri umani" spiega Aramin.
Due anni dopo, il 16 gennaio 2007, anche lui avrebbe scoperto
il dolore per la perdita della propria bambina. Abir aveva dieci
anni, la carnagione olivastra e il sorriso gentile del padre,
quando un agente di frontiera israeliano le sparò alla nuca.
Rami corse al capezzale della figlia dell'amico e ci restò per i
due giorni di lotta tra la vita e la morte della bimba. "È stato
come perdere mia figlia una seconda volta" commenta, gli occhi
velati.
"È stato doloroso - spiega Bassam - vedere il senso di colpa
sul viso di Rami perché israeliano". Da quel giorno, Rami e
Bassam raccontano la loro storia. Il motivo? "Lanciare il
messaggio che c'è un'altra possibilità, un'altra strada. E che
questo conflitto non finirà mai, se continuiamo a non parlarci"
spiegano a Venezia, dove sono arrivati per raccontarsi, visto
che la loro storia è diventata un libro, "Apeirogon" con cui
l'autore irlandese Colum McCann ha vinto il Premio Terzani
2022.
Sono passati tanti anni dalla morte delle figlie dei due
eppure mai come oggi il conflitto è acceso, in Medio Oriente.
"Vedere i bambini morire ti riporta alla perdita di tua figlia.
I civili sono civili, soprattutto i bambini" concludono.
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