Scoperto dai finanzieri di Belluno un
caso di "esterovestizione",cioè di un'azienda italiana, operante
in Italia, che solo formalmente aveva la sede all'estero, il cui
titolare è stato considerato evasore totale per non aver versato
620.000 euro oltre a 110.000 euro di Iva. L'imprenditore, attivo
nel settore degli arredi aveva chiuso formalmente la propria
attività in Italia, aprendone una nuova in Austria. Era soltanto
uno schema per mascherare i redditi dell'imprenditore che però
continuava ad avere sede ed a lavorare in Italia, ma fatturava a
nome della società austriaca. Tramite il Comando Generale della
Guardia di Finanza, è stato richiesto un "controllo incrociato"
alle autorità fiscali austriache, dal quale è emerso che in
Austria la società risultava di fatto inattiva, che non aveva
presentato dichiarazioni dei redditi e che la sede non era
nient'altro che un mero recapito, costituito presso uno studio
di commercialisti.
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