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La parrocchia di Gaza non rinuncia alle Palme

La parrocchia di Gaza non rinuncia alle Palme

Il cardinale Pizzaballa, "non siete soli, la notte passerà"

CITTÀ DEL VATICANO, 24 marzo 2024, 17:23

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

La benedizione dei ramoscelli di ulivo fuori dalla chiesa, poi la processione e la messa della Domenica delle Palme. La parrocchia cattolica della Sacra Famiglia a Gaza non rinuncia alla celebrazione della festa che apre la Settimana santa. Manca tutto, dall'acqua alle medicine, dal cibo all'energia elettrica, ma non la fede per questa comunità cattolica che nei giorni scorsi ha anche avuto la forza di organizzare riunioni per la preparazione della Settimana santa, la più importante dell'anno per la comunità cristiana. Anche senza luce, anche con il rumore delle bombe di sottofondo, le celebrazioni in chiesa non si sono mai arrestate.
    "Prega per noi perché finisca la guerra", postano sui social in queste ore i parrocchiani.
    Anche a Gerusalemme si è celebrata, alle 6.30 del mattino, la Domenica delle Palme con la processione fino al Santo Sepolcro, quest'anno senza i tanti pellegrini dall'estero e senza quei cristiani palestinesi che non hanno ottenuto il permesso per unirsi alle celebrazioni nella Città Santa. Anche da Gerusalemme la preoccupazione principale della Chiesa resta Gaza: "I nostri pensieri - ha sottolineato in un messaggio il Patriarca dei latini, il card. Pierbattista Pizzaballa - sono rivolti a coloro che non possono essere qui con noi oggi, e soprattutto ai nostri fratelli e sorelle di Gaza. Carissimi fratelli e sorelle, non siete soli. Tutta la Chiesa che è in Gerusalemme è unita a voi, vi abbraccia e apprezza la vostra testimonianza di forza e di coraggio. Insieme a noi, tutte le Chiese, tutti i nostri fratelli e sorelle nel mondo, pregano per voi e con voi.
    Sappiamo bene quanto sia difficile, dopo quasi sei mesi, resistere in questa terribile notte buia che sembra non finire mai, restare uniti e saldi, in mezzo alla fame e alla violenza che vi circondano. Ma vi assicuriamo che stiamo facendo e continueremo a fare tutto il possibile per sostenervi e, insieme a voi, preghiamo affinché questa notte passi il prima possibile".
    "Questa sera ci sarà un'altra processione solenne che partirà da Betfage e che raggiungerà la città di Gerusalemme", informa il francescano Stephane Milovitch, superiore della Comunità del Santo Sepolcro.
    Intanto sulla parrocchia di Gaza emerge, secondo fonti del Patriarcato latino, un altro problema. La maggior parte dei seicento parrocchiani che dal 7 ottobre vive nel compound non ha più una casa abitabile: per 40 famiglie cristiane la casa è stata distrutta; per 48 gravemente danneggiata; e per altre 85 famiglie le case hanno danni più lievi ma sono comunque inabitabili.
   

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