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In evidenza
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In collaborazione con Sanità e politiche sociali
"Noi a Guido nel corso dell'estate
abbiamo chiesto una cosa mai vista, cioè che un direttore
sanitario tornasse in reparto gratuitamente e desse una mano ai
suoi colleghi a gestire i turni. Perché la situazione della
neurologia a livello italiano è drammatica: sono pochissimi gli
specialisti". Così l'assessore alla Sanità, Carlo Marzi, ha
spiegato le circostanze che hanno portato il dottor Guido
Giardini a lasciare il suo incarico di direttore sanitario
dell'Usl per tornare alla guida della Neurologia all'ospedale
Parini.
"Guido - ha detto Marzi - si trovava in una doppia veste: era
uno dei tre membri della direzione strategica e in secondo luogo
era anche l'ex responsabile della Struttura complessa di
Neurologia, uno dei problemi fissi. Quindi da subito abbiamo
cominciato a confrontarci sul tema della neurologia valdostana,
facendo tutta una serie di azioni che hanno avuto una serie di
gigantesche difficoltà. Sicuramente Giardini sarebbe stato il
futuro direttore sanitario dell'Usl. Ma non è un caso che dopo
Natale ci siamo tutti ritrovati e per una serie di questioni
molto pratiche e organizzative Guido ci ha detto in poche parole
che 'non è il caso di aspettare la prossima primavera, ma è il
caso di partire da subito con il mese di gennaio, perché ci sono
una serie di necessità che richiedono anzitutto un medico a
tempo pieno in più e, in secondo luogo, anche di rilanciare
l'attività'".
Il ritorno di Giardini in reparto, ha aggiunto Marzi "ci dà
una mano a tornare attrattivi, anche se qui non stiamo
assistendo al Ratto delle Sabine ma al ratto dei neurologi, e
poi di tutta un'altra serie di categorie mediche: pediatri,
ortopedici, emergenza-urgenza". "Facciamo tutto il possibile -
ha sottolineato il direttore generale dell'Usl, Massimo Uberti -
per reperire personale oggi, domani e in futuro: perché io andrò
in pensione, l'assessore e il presidente faranno un altro lavoro
o avranno un'altra carica, ma l'esigenza i cittadini l'avranno
sempre di più. Non possiamo permetterci di lasciare intentata
neanche una delle strade che abbiamo davanti".
In collaborazione con Sanità e politiche sociali
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