"Il tema dei suicidi è molto
delicato ed è necessario lavorare al meglio per ridurre i disagi
legati anche ai tempi di attesa per le visite". Così il
vicecapogruppo di Rassemblement Valdôtain, Dennis Brunod,
durante la discussione di un'interpellanza in merito alle
tempistiche per le visite psicologiche. "Ci è stato segnalato -
ha detto - che i tempi di accesso a questo tipo di prestazioni
sono decisamente lunghi. Abbiamo avuto notizia di una persona
che ha atteso un mese per poter effettuare il primo colloquio
(triage) e la seconda visita (dove si individua il percorso da
seguire), prenotata a giugno, è stata fissata al prossimo
dicembre".
"Il fenomeno dei suicidi - ha premesso l'Assessore alla
sanità, Carlo Marzi - è estremamente complesso, coinvolge
svariate figure professionali e non può essere associato in via
semplicistica ai tempi di attesa per le visite psicologiche. Le
necessità di visite urgenti trovano sempre risposta nei tempi
previsti: l'accesso alla Psicologia avviene dopo un triage che
orienta la presa in carico del paziente secondo criteri di
priorità e il dirigente psicologo definisce l'urgenza o meno
della presa in carico. Se non si identifica l'urgenza, il
paziente viene preso in carico secondo le classi di priorità
previste dal Piano nazionale delle liste di attesa. Per fornire
risposte più puntuali sulle tempistiche che intercorrono tra la
richiesta espressa nella prescrizione e l'effettiva presa in
carico, si rendono necessari elementi valutativi che attengono
alle singole situazioni".
"Insieme all'Azienda Usl - ha aggiunto Marzi - siamo
impegnati su più fronti nel contenere il disagio che purtroppo
negli ultimi anni è aumentato soprattutto tra i più giovani, con
un conseguente aumento della domanda di prestazioni psicologiche
e dei tempi di attesa. Il Servizio di psicologia dell'Ausl, che
conta 42 psicologi offre, già dal 2023, maggiore possibilità di
prenotazione delle visite, su ogni giornata, sia per la sede di
Aosta che a Châtillon. Stiamo poi anche sviluppando con
l'Azienda sanitaria la sperimentazione della psicologia di base
sul territorio per intercettare e contrastare precocemente i
disturbi psicologici della popolazione, limitandone gli
aggravamenti e gli accessi al pronto soccorso. Nei casi urgenti,
le risposte sono sempre assicurate nel rispetto dei tempi del
codice di priorità urgente, entro le 72 ore, grazie all'attività
del nucleo degli psicologi dell'emergenza, svolta in ambulatorio
anche in orario notturno. È possibile accedere in ambulatorio
tramite richiesta del medico di base, dello psichiatra, del
medico specialista, o del pediatra di libera scelta. Altra
attività importante è il servizio di psicologia territoriale
adulti che si occupa della presa in carico degli utenti a
partire dai 17 anni e da 16 anni per i pazienti con disabilità.
I primi accedono al servizio attraverso: il triage, per chi non
è mai stato in carico al servizio o che, dimesso dal servizio da
più di un anno, presenta un riacutizzarsi del disagio psichico;
l'invio interno, per i pazienti presi direttamente in carico
senza passare dal triage, su richiesta dei servizi di
psichiatria, neuropsichiatria infantile, del nucleo psicologi
dell'emergenza, del servizio di protezione e tutela dei minori,
delle assistenti sociali. Se nel corso del triage, o nella presa
in carico territoriale, viene definito il carattere di urgenza,
al paziente è data la possibilità di accedere a visita urgente
psichiatrica o al pronto soccorso".
"Il fatto che sul nostro territorio - ha replicato Brunod -
siano in attività 42 psicologi dell'Ausl è significativo del
livello di disagio che stiamo vivendo. I casi di urgenza vengono
presi in carico in tempi brevi ma cosa succede a quelli che,
ritenuti inizialmente non urgenti, in attesa della seconda
visita vanno degenerando? Le conseguenze possono essere molto
gravi e questo merita una riflessione a parte".
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