Le consigliere Erika Guichardaz e
Chiara Minelli esprimono soddisfazione per il parere positivo
rilasciato martedì 19 marzo scorso dall'assemblea del Consiglio
permanente degli enti locali sulla proposta di legge in materia
di procedure e tempi per l'assistenza sanitaria regionale al
suicidio medicalmente assistito, depositata in Consiglio
regionale dal gruppo Progetto civico progressista.
"Si tratta - dicono le consigliere - di una tematica
importante e molto sentita anche da parte dei valdostani.
Concordiamo con la necessità evidenziata dai sindaci di
richiedere un intervento normativo del legislatore nazionale.
Rileviamo però che è proprio l'assoluta chiusura del governo
Meloni verso qualsiasi intervento volto a permettere ai
cittadini di accedere alla procedura di suicidio assistito, che
ha spinto l'associazione Luca Coscioni a promuovere una legge a
livello regionale, proposta a tutti i Consigli, facendo leva
sulla sentenza 242 del 2019 della Corte costituzionale".
"La legge regionale - proseguono - non legalizza nulla, non
aggiunge nulla, ma regola solamente le condizioni già poste
dalla Consulta, in modo da evitare che il malato debba adottare
la via giudiziaria per veder garantito un diritto in tempi
certi. Una tappa intermedia, quindi, rispetto al risultato più
ampio di una norma nazionale che dovrà evitare la diversità di
trattamento da regione a regione per i malati. Ora auspichiamo
che la quinta Commissione consiliare dia avvio al più presto
all'iter della legge, e non succeda come per altre leggi,
depositate da quasi due anni e ferme in Commissione".
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