"Quello che noi possiamo fare è non
smettere di mettere in luce determinate problematiche,
determinate situazioni, e fare in modo che chi amministra si
renda conto sempre di più che questa non è una possibilità ma è
una realtà per la quale bisogna avere, diciamo così, gli
anticorpi". Così Donatella Corti, referente di Libera Valle
d'Aosta, dopo la sentenza del processo d'appello-bis di Geenna
sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in Valle d'Aosta, con tre
condanne e un'assoluzione.
La pronuncia della terza sezione penale della Corte d'appello
di Torino, dice Corti, "ci spinge ad essere comunque sempre più
attenti. il fatto di esserci costituiti parte civile nel
processo ci ha permesso anche di conoscere meglio determinati
fenomeni, iniziare a capire, a leggere meglio il nostro
territorio". In questo senso Libera Valle d'Aosta si appresta a
partecipare a una tre giorni a Lamezia Terme "contro mafia e
corruzione, proprio specifica sulla 'ndrangheta".
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