"Dopo la situazione, per mesi
negata, nella struttura di Variney che vedeva cambi continui di
coordinatori e criticità evidenziate da più parti, abbiamo
iniziato a concentrarci sui tagli del servizio infermieristico
nelle strutture di Doues e Roisan, i cui dati fornitici non ci
convincono, e sulle disparità di trattamento di infermieri e
personale socio-sanitario che operano nelle diverse strutture
della regione. Il Piano della salute e del benessere sociale
parla di un nuovo modello organizzativo, ma non vorremmo che
questo modello fosse pensato al ribasso, magari con la
privatizzazione o esternalizzazione dei servizi delle Unités e
del JB Festaz". Così in una nota Valle d'Aosta aperta.
"Si pensa - prosegue la coalizione - di riorganizzare senza
coinvolgere il personale delle microcomunità e dei servizi
domiciliari, i sindacati e le associazioni degli utenti? Si
intendono perpetuare delle disparità che continuiamo a rilevare
sia rispetto ai servizi offerti sia rispetto al trattamento del
personale che vi opera? La consulenza di oltre 70 mila euro data
per lo studio di fattibilità per l'istituzione di un Ente
strumentale per la gestione dei servizi alla persona non può non
tener conto della complessità assistenziale dell'attuale utenza
e delle disparità che continuiamo a segnalare".
Per questo "Valle d'Aosta Aperta, attraverso l'attività della
consigliera Erika Guichardaz, anche nel prossimo Consiglio
porterà questi temi in aula perché da parte del governo Testolin
sembra non esserci interesse per ciò che sta avvenendo sul
territorio e per la necessità di intervenire. È urgente dare
risposte ai tanti valdostani che aspettano mesi per
l'inserimento in una struttura dei propri familiari e al
personale che da anni chiede di essere ascoltato".
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