"Riteniamo non sia opportuno alcun
pubblico omaggio delle istituzioni repubblicane ai discendenti
di una dinastia screditata dalla storia". Così in una nota la
sezione valdostana dell'Associazione nazionale ex-internati nei
lager nazisti (Anei), dopo la visita ad Aosta di Emanuele
Filiberto di Savoia e le polemiche per la decisione della giunta
comunale di negare la partecipazione, con lo stemma araldico
della città, della banda municipale.
"La casa reale - scrive la sezione valdostana dell'Anei - ha
consegnato il Paese alla dittatura fascista e alle leggi
razziali portando l'Italia ad aggredire militarmente Albania,
Jugoslavia, Grecia, Francia, Inghilterra, Stati Uniti e Urss. I
nostri padri e i nostri nonni, abbandonati senza ordini e senza
riguardo l'8 settembre 1943 da un re in fuga, affrontarono i
campi nazisti di internamento. Nei lager vennero chiamati
Verräter, traditori, per essersi rifiutati di collaborare coi
nazifascisti e aver mantenuto intatto il loro giuramento di
lealtà istituzionale verso quel re, che infine li aveva lasciati
al loro destino. Vennero avviati ai lavori forzati dove a decine
di migliaia trovarono la morte per gli stenti e il brutale
trattamento subìto".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA